ALLEVATORI PNALM CONTESTANO MARSILIO E IMPRUDENTE CON I CAMPANACCI

Risoluta e rumorosa contestazione ieri, durante la rassegna degli ovini a Campo imperatore, contro il presidente della Regione Marco Marsilio, di Fdi e il vice presidente con delega all’agricoltura, Emanuele imprudente, della Lega. Ad animarla, brandendo e scuotendo i loro campanacci all’impazzata mentre i rappresentanti delle istituzioni erano sul palco per il loro intervento, sono stati gli allevatori e gli agricoltori del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise.

Oggetto della contestazione la mancanza di condivisione nell’approvazione del Piano dell’area protetta, e i punti dello stesso che rappresenterebbero una penalizzazione per la loro categoria, come ad esempio la normative sugli usi civici.

Ad Imprudente con tanto di cartello, si è contestata l’assenza in una riunione di Giunta al 18 gennaio dove all’ordine del giorno c’era proprio il piano del Parco.

A proporsi come mediatori i consiglieri regionali Carla Mannetti della Lega e Pierpaolo Petrucci del Pd. E poi c’è stata una interlocuzione tra gli allevatori e il sottosegretario all’Agricoltura Luigi D’Eramo, della Lega.

Ad intervenire con una nota anche Dino Rossi, allevatore di Ofena, a nome dell’associazione Cospa.

“Mentre Confagricoltura e Coldiretti con le magliette e cappellino sponsorizzavano la mostra ovina, come se loro fossero dei pastori, i pastori veri hanno accolto le istituzioni a suon di campanacci. Le motivazioni della protesta sono scattate da una vecchia delibera di giunta regionale che ha accolto i piani parco, i quali includono gli usi civici, un bene che appartiene alle comunità locali”, spiega Rossi.

“Nonostante, ricorsi e denunce a mezzo stampa la classe politica e le associazioni di categoria abruzzesi sono state da sempre latitanti alle richieste degli allevatori, però poi sponsorizzano le mostre delle pecore e gli arrosticini. Qualcosa non quadra, visto che il comune di Gioia dei Marsi chiede agli allevatori le valutazioni di incidenza per gli animali al pascolo. Questi attacchi gratuiti subdoli che arriva al mondo zootecnico da parte delle istituzioni comunali e regionali hanno fatto saltare i nervi agli allevatori”, conclude Rossi.