SICCITÀ E CINGHIALI: LE PIAGHE CHE AFFLIGGONO L’ABRUZZO

“Siccità e cinghiali sono le piaghe d’Abruzzo e stanno facendo danni irreparabili”. Queste le parole allarmanti di Marco Finocchio, presidente dell’associazione ‘L’Abruzzo in agris’, che ha stimato i danni causati dalla siccità e dalla presenza massiccia di cinghiali in decine di milioni di euro solo per la regione Abruzzo.

La combinazione di caldo estremo, mancanza di acqua e mancanza di manutenzione degli invasi ha creato una situazione critica per l’agricoltura locale. A questi problemi si aggiungono i numerosi branchi di cinghiali che devastano i campi coltivati, portando molti agricoltori a rinunciare a lavorare la terra. “Danni ingenti per il gran caldo e la mancanza di acqua, ma anche per la mancata manutenzione degli invasi e ancora per i branchi di cinghiali numerosissimi. Danni che stanno spingendo gli agricoltori a non lavorare la terra e per quei pochi coraggiosi che hanno l’ardire di coltivare i terreni, i campi sono stati presi d’assalto dai cinghiali”, ha dichiarato Finocchio.

La situazione è particolarmente grave nella Valle Peligna, nell’aquilano, dove gli ungulati hanno devastato centinaia di metri di terreni coltivati. “Qui si tratta di milioni di euro di danni e stiamo cercando di arginarne gli effetti, ma da soli non possiamo farcela. Siamo ai limiti della sopravvivenza. Andiamo avanti con le autobotti per la siccità e la vigilanza su alcuni fondi per evitare incendi e limitare i danni dei branchi di cinghiali, ma non riusciamo”, ha continuato il presidente.

Nonostante l’impegno degli agricoltori e delle associazioni, la Regione ha coperto finora solo il 14 per cento dei danni causati dalla fauna selvatica. La situazione richiede interventi urgenti e misure più efficaci da parte delle autorità. “Chiediamo a Province, Regione e Governo di adottare misure più efficaci e di procedere, il prima possibile, a dare concretezza anche al progetto che collegherebbe l’invaso di Penne alla Val Pescara per poter garantire l’irrigazione anche alle aziende agricole impegnate a rendere produttiva la valle del Tavo”, ha dichiarato Finocchio.

La richiesta di aiuto non si limita solo alla siccità. Finocchio ha anche sottolineato l’urgenza di stanziamenti per le aziende agricole danneggiate e l’implementazione di misure più efficaci per controllare la popolazione di cinghiali. “Chiediamo che siano stanziati fondi per le aziende agricole danneggiate dalla siccità e che per la battaglia contro i cinghiali siano messe a punto misure più efficaci di quelle previste anche perché è soprattutto una questione di sicurezza. I cinghiali invadono non solo i campi, ma spuntano sulle strade e provocano incidenti anche mortali”, ha aggiunto.

Nella speranza di una risposta rapida ed efficace, Finocchio ha espresso fiducia nei tre sub commissari alla peste suina recentemente nominati, auspicando che possano contenere il contagio che ormai interessa tutte le regioni, inclusi i confini dell’Abruzzo. La situazione critica descritta dal presidente Finocchio richiede un’azione coordinata e decisa per salvaguardare l’agricoltura e la sicurezza della regione.