MA ITALO PICINI GUARDAVA A SINISTRA!
di Luigi Liberatore – Bugnara è un Comune piccolo. Anzi, minuscolo. Reso grande da suoi piccoli grandi uomini tra i quali Italo Picini, artista poliedrico migliore certamente di quella critica, quella solitamente accreditata, che, almeno in vita, lo guardava con sussiego. È stato rivisitato Italo Picini, e post mortem è stata riconosciuta alla sua arte, pittorica e non solo, uno spessore enorme, mai valutato però sul piano politico. Meno male. Io l’ho conosciuto. Più di una volta ha fatto le scale per venire nella redazione del TEMPO solo per dirmi: “Che ci fai tu in questo giornale”? Sapevo cosa volesse dirmi, e io gli ho sempre risposto che stavo lì per il salario. Ero consapevole che il termine salario acuisse la sua attenzione, sicché sorridente se ne andava dandomi anche un buffetto sulla faccia. Se ne stava coi “compagni”, mica altri. Era antiamericano perché quando si parlava di Vietnam si accalorava e io per calmarlo gli dicevo che era un esperto di tappeti e non di politica estera. “Ragazzo, non esagerare”, diceva, e io allora ci scherzavo non sapendo davvero di quale “tessuto” fosse costituita la sua esistenza. Ero troppo giovane, quasi supponente per il solo fatto di essere un giornalista di un quotidiano nazionale. Non mi rendevo conto di avere di fronte un personaggio. Non ho e non avevo nessun interesse a svelare questi miei ricordi, ma qualcuno mi ha fatto sapere che martedì prossimo il Comune di Bugnara scoprirà una targa in suo onore. Ho letto la locandina e mi sono soffermato sulla sfilza dei consiglieri regionali presenti alla manifestazione: Uno sbarramento di fuoco tutto rivolto a destra. Sapete cosa avrebbe detto Italo Picini: Io non ci andrò!