LA FINE DI UN SOGNO CHE DEVE RINASCERE

di Teresa Nannarone – Ciò che ha mosso Partiti, gruppi e singoli, nella preparazione di una nuova stagione politica che doveva rivoluzionare la Città, è stato il sogno di un Futuro diverso, migliore, libero da lacci, lacciuoli e appartenenze obbligate. Lo stesso sogno, la stessa speranza, hanno mosso tante persone a votare quei singoli impegnati da sempre, da anni o da poco, che ci hanno messo la faccia chiedendo i voti per fare i consiglieri comunali. Ciò che ha reso possibile una nuova visione, però, è stata la Politica, anche aspra e dura, per distinguersi da un altro modo di fare politica, a parere nostro sbagliato. Ciò che ha reso possibile la costruzione di una alternativa credibile è stato l’impegno di alcune forze politiche: Pd, Italia Viva, Movimento 5S, Sinistra Italiana e Sbic che pazientemente e sapientemente si erano incontrate, parlate, riconosciute intorno ad una storia comune e a valori comuni sui quali si decideva di fondare una sorta di “rinascimento” cittadino. La legalità, il lavoro, lo sviluppo, la Città da mettere al centro di relazioni non solo regionali ma anche nazionali e internazionali, e poi certo la cultura, il turismo, la salvaguardia dell’ambiente, le battaglie contro gli insediamenti impattanti, le politiche di genere, e certamente l’identità della Città e la sua storia da rivalutare: da Ovidio alla Brigata Maiella, per capirci. Il tutto con la partecipazione costante di cittadini, associazioni, sindacati e categorie produttive. E d’altronde la campagna elettorale non era stata fatta con Nicola Morra, Presidente dell’antimafia, Andrea Orlando, Ministro del Lavoro, con Conte per un nuovo modo di governare, e poi Letta, Bellanova, Boschi, Bonaccini, ecc.? Rappresentanti di un Governo di centrosinistra e di Regioni esempio di sviluppo. Quindi una sfida per sconfiggere il “civismo” attraverso i Partiti e una piattaforma programmatica. Un lavoro “politico” a 360 gradi. Perché questo fa la Politica: si organizza, si confronta, sceglie, combatte per vincere e convincere con la sua visione di mondo, e poi, quando vince, cala le premesse e le promesse in fatti di realtà. Non è andata così, e mi dispiace. Ma di fronte all’ennesima porta sbattuta da un assessore peraltro esterno a tutto ciò, non posso non ricordare a me stessa e alla Città che tutto è iniziato dalla costruzione di un sogno importante trasformatosi in un incubo la sera stessa dei risultati del primo turno: chi troppi voti, chi troppo pochi. Insomma una isteria improvvisa partita da chi non gradiva il Consiglio Comunale costituito in quel modo. Non serve faccia nomi, è evidente. E così, andando facendo, da subito le relazioni più salde e politicamente proficue sono saltate, le amicizie implose, i Partiti e gruppi smembrati. Perché alle bizzarrie di chi si è trovato a recitare un ruolo senza meriti e particolari qualità politiche, si sono aggiunte miopi forzature sulle scelte, e si è fatto sì che tutti, ma proprio tutti quelli che fino a un mese prima si erano caricati e incaricati di realizzare in maniera fiduciosa un “rinascimento” cittadino, diventassero improvvisamente nemici, avversari costruiti ad arte da una mente senza scrupoli. Oggi più che mai sono certa della fine del sogno attraverso la fine, voluta, della Politica e, cosa ancor più grave per una Città che non può e non deve ridursi a realtà cadente e decadente, della perdita della voglia di sognare ancora. Per questo sarebbe cosa utile che coloro che ancora non si sono resi conto di essere come rane salite sul dorso dello scorpione scendano quanto prima, ammettano a loro stessi l’errore di aver consentito la distruzione della Politica, dei Partiti e perfino delle relazioni, e magari chissà, la voglia di sognare può tornare a vivere nei giovani e in chi, attraverso la Politica, non cerca riscatti o peggio guadagni, ma semplicemente la costruzione di una Città migliore che finalmente esploda in tutte le sue innumerevoli potenzialità.

3 thoughts on “LA FINE DI UN SOGNO CHE DEVE RINASCERE

  • Che la politica a Sulmona sia distrutta, è un fatto ma che non si possa amministrare a causa di questo è ancora peggio visto che ci hanno preso in giro spudoratamente.
    Speriamo un po’ di orgoglio e saper fare abbiamo la meglio prima che sia troppo tardi.

  • Di seguito la mia “rilettura” dell’articolo.
    Al di là dei descritti “BUONI PROPONIMENTI”, ciò che ha “scosso” partiti, gruppi e singoli è stata l’ISTERIA da voti di lista e da preferenze, se (e lo è) il proprio “EGO”… nessuno si aspettava un così gran risultato nonostante le malefatte della precedente Amministrazione.
    E’ questo IL PUNTO CRUCIALE di ogni alleanza che forse (e “forse” anche volutamente) non è stato “sufficientemente approfondito”, questione che sin da subito si è evidenziata con le richieste di CHI E COSA dovevano fare i CONSIGLIERI APPENA ELETTI.
    La riprova la si riscontra nell’affermazione di “particolari BIZZARRIE” da parte di eletti SENZA MERITI E PARTICOLARI QUALITÀ POLITICHE, come a dire che vi era da una parte, una automatica lista di PREDESTINATI, PRESCELTI e SELEZIONATI CONSIGLIERI, e dall’altra parte ora AVVERSA, una lista di diritto/dovere “sacrificabili” per la causa “altrui”, ma che fino a poco tempo prima erano “validi” come portatori di voti se pur in modesta quantità… e qualità!!!
    Fatto sta che alcuni dei “stanchi” consiglieri eletti e “promossi”, si sono sentiti “subito stretti” nell’essere stati posizionati in determinati “angoli politici” e non sono riusciti a dar sfogo alle loro capacità qualitative, producendo nient’altro che continui mal di pancia e chiacchiere dietro chiacchiere, nulla di “sostanza” e tutto questo andrà avanti almeno fino alla decretata FINE di questa legislatura.
    Per costoro e per il futuro (ed è valido per l’intero mondo politico locale) una SERIA VISITA oculistica, ad uno zoo o un safari park, potrebbe, ma non è certo, ricondurli a riagganciare il legame con la realtà e ricondurli a minori pretese e più giusto e disinteressato impegno, preferibilmente fuori dalla politica una volta per sempre!
    VEDO SERI OSTACOLI PER I GIOVANI, ormai demotivati e “mai veramente accolti e coinvolti” (e basta chiederlo a coloro che hanno prestato il fianco e “altro” nelle innumerevoli composizioni di liste civette), se non per “quei giovani INSTRADATI” e non serve spiegare la tipologia e il fine di questo instradamento.

  • Che riderere. Come pensavi di farlo se alla regia c’era il cancro di Sulmona ?

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