SULMONA: APPELLO URGENTE PER L’ASSEGNAZIONE DI ALLOGGI POPOLARI

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Teresa Salvatore, una cittadina che, da ottobre scorso, attende una soluzione alla sua richiesta di assegnazione di un alloggio popolare, questione iniziata con un bando nel 2021. Nella sua lettera, Teresa Salvatore esprime la sua profonda frustrazione e delusione nei confronti degli amministratori comunali e dell’azienda Ater, ai quali si è rivolta ripetutamente senza ottenere risultati concreti.

La graduatoria definitiva del bando vede Teresa Salvatore collocata al terzo posto, con tutti i requisiti necessari rispettati. Tuttavia, dopo tre anni di attesa, sollecitazioni continue e numerosi incontri con gli amministratori e i dirigenti dell’ufficio casa, la situazione rimane bloccata. La donna lamenta il mancato rispetto delle promesse fatte e l’assenza di azioni concrete per risolvere il problema, situazione che riguarda anche altri assegnatari legittimi.

Attualmente, Teresa Salvatore vive in una casa parcheggio in piazza Tacito con i suoi quattro figli, l’ultima di appena un anno. Le condizioni abitative, come sottolineato nella sua lettera, sono penose e confermate da certificati dell’Asl. Due dei suoi figli, purtroppo, non godono di piena salute, come attestato da documentazione medica. Teresa Salvatore denuncia l’ulteriore ritardo nell’assegnazione degli alloggi dovuto alla necessità di mettere in sicurezza gli appartamenti popolari di via Moro, decisione che ha allontanato ulteriormente la possibilità di ottenere la casa assegnata.

In conclusione, Teresa Salvatore fa un appello urgente all’amministrazione comunale, ai dirigenti dell’ufficio casa e ai dirigenti Ater, affinché si adoperino per risolvere questa situazione prima di Ferragosto, evitando ulteriori ritardi. La sua richiesta non è un favore, ma un diritto legittimo, un atto di rispetto verso le persone coinvolte che da tempo aspettano una risposta concreta.

One thought on “SULMONA: APPELLO URGENTE PER L’ASSEGNAZIONE DI ALLOGGI POPOLARI

  • Ma tirarsi sù le maniche, trovarsi un lavoro e affittare un appartamento come fa gran parte delle persone, non è contemplato? La signora è madre di un bimbo di un anno quindi relativamente giovane, non lavora? Ne lei ne il marito? Per fare quattro figli la salute la hanno, per carità cristiana si all’aiuto ma che si aiutassero pure loro perché non si vive diventando un problema per tutta la società, se non possono lavorare per problemi di salute, va bene, ma sennò no.

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