SICCITÀ IN ABRUZZO: “NON SOLO LE AZIENDE AGRICOLE, MA TUTTO L’INDOTTO SOFFRE”

La crisi idrica che attanaglia l’Abruzzo non colpisce solo gli agricoltori, ma si ripercuote pesantemente su tutte le attività legate al settore agricolo. Questa l’amara constatazione di Marco Finocchio, presidente di ‘L’Abruzzo in agris’, l’associazione che rappresenta imprenditori agricoli e allevatori nella regione.

Finocchio ha sottolineato come la combinazione di siccità e ondate di caldo stia mettendo a dura prova il comparto agricolo, con conseguenze dirette sull’intero indotto economico. “Le difficoltà che affrontano gli agricoltori non si fermano ai campi. Di questo passo, diventa estremamente difficile coprire i costi di produzione e garantire gli stipendi ai lavoratori”, ha dichiarato Finocchio.

Le gravi condizioni climatiche hanno ridotto drasticamente la resa di coltivazioni fondamentali come mais, grano, segale e ortaggi. In particolare, molti coltivatori hanno deciso di non trapiantare pomodori nelle aree più colpite dalla siccità, prevedendo scarsi risultati a causa del gran caldo. Questa scelta ha portato a una significativa riduzione della produzione di ortaggi, con conseguenze devastanti per le aziende che, incapaci di trasformare e confezionare i prodotti, si vedono costrette a ridurre il personale.

“L’impatto economico della siccità è rilevante e non possiamo ignorare le ripercussioni sull’intero tessuto economico della regione”, ha rimarcato Finocchio, “continuiamo ad irrigare i campi con autobotti, ma questo comporta un costo aggiuntivo non indifferente”.

Per far fronte alla crisi, Finocchio ha lanciato un appello alla Regione Abruzzo, chiedendo interventi urgenti sotto forma di ristori e investimenti in infrastrutture per l’irrigazione. “È essenziale che vengano realizzati progetti mirati a garantire una gestione sostenibile delle risorse idriche”, ha concluso, “solo così potremo assicurare la sopravvivenza delle nostre aziende e dei posti di lavoro che esse generano.”.

La situazione critica degli agricoltori abruzzesi è un chiaro segnale della necessità di politiche regionali più robuste e di interventi strutturali per affrontare le sfide climatiche e sostenere l’economia agricola.