LA DISCARICA DEI RAGAZZI DELLA VIA PAAL
di Luigi Liberatore – Sarà, forse, che non sono cresciuto abbastanza, almeno tanto da rimanere prigioniero delle letture (chiamatela pure cultura) di oltre un secolo fa, pur tuttavia ho l’impressione che altri, come me, siano rimasti all’asilo infantile. Ma rispetto a chi scrive, hanno una peculiarità che non li assolve, essendo pubblici amministratori e non semplici opinionisti, avendo tra le mani, invece, il potere di organizzare la vita degli altri nel senso più ampio del termine. Sono giorni che assistiamo a un rimpallo di “meriti” conseguiti per l’arrivo a Sulmona di un laboratorio medico mobile che eseguirà sul posto accertamenti medico-diagnostici-semi ospedalieri per la popolazione, alla stessa maniera e coi metodi con la quale assolvevano al loro compito le biblioteche erranti per abbattere l’analfabetizzazione. L’amministrazione comunale di Sulmona è saltata in groppa alla iniziativa regionale quasi fosse suo merito, caricandola di un valore medico-scientifico, legandola ai fattori inquinanti della discarica Cogesa anche come test investigativo per la popolazione. Bene hanno fatto i medici di medicina generale, Maurizio Proietti e Caterina Di Rienzo, consiglieri comunali di Sulmona, a negare questo approccio, facendo capire che quel laboratorio medico avesse ben altre finalità, magari quella di assottigliare le liste dei malati in attesa di “giudizio” e non anche quelle di dare una valutazione di causa-effetto alle emissioni delle discariche del Cogesa, rimarcando tuttavia l’efficacia e il valore della iniziativa. I due medici, componenti del consiglio comunale di Sulmona, sono transitati sui banchi della opposizione dopo aver vinto le elezioni di tre anni fa; la circostanza non deve alimentare sospetti ma soprattutto certezze, soprattutto sul piano scientifico e non politico, avendo essi preso le distanze dal potere proprio su questo versante. Ebbene, in relazione a questa vicenda, io mi sento più vicino a Maurizio Proietti e Caterina Di Rienzo, primo perché sono medici e dimostrano di non avere “appeal” o cedimenti genuflessori alla politica, poi per un fatto sentimentale contro i padroni del “vapore” che strumentalmente li chiamano coniugi, quasi dovessero essere iscritti in un quaderno delle punizioni per il loro doppio legame umano e scientifico . Cogesa e i suoi veleni dovranno aspettare prima che si giunga a una verità medico-giudiziaria, sicuramente dopo questa bagarre che per valori morali e colpi di scena richiama alla mia memoria i “Ragazzi della via Paal”, sorvolando sul fatto che al quartier generale del comune di Sulmona ci siano adulti dal volto di bambino.
Se questi sono persone serie, adesso capite come mai ci troviamo in questa situazione.
La serietà e responsabilità sono cose che a Sulmona non esistono, specialmente politicamente.
Il fallimento totale della politica e i suoi amministratori è imbarazzante e letale per la comunità.
Se sono passati all’opposizione vuol dire che la politica del signor sindaco gli ha fortemente deludi e loro, persone intelligenti e serie, hanno preferito non essere complici del sindaco e della sua politica.