ALTOSANGRO, LA CELEBRITÀ NON DIA ALLA TESTA

di Luigi Liberatore – Un fatto è un fatto. Due eventi dello stesso genere sono una coincidenza. Tre avvenimenti di ugual misura fanno una certezza. L’Altosangro, e quando parliamo di questo ambito territoriale non possiamo fare a meno di rapportarci al centro equilibratore del sistema che risponde alla città di Castel di Sangro, è finito nella cronaca. Quella comune, appariscente, della microcriminalità superficiale che comunque offre visibilità ogni ragionevole aspettativa. Forse anche ben accetta. Il turismo è il veicolo di queste mediocrità, ma la notizia non allarma, semmai tende ad assolvere o a compensare le ragioni per le quali si spendono in politica tante idee e risorse, tuttavia tiene in allerta le forze dell’ordine e chi ha il potere-dovere di controllare, monitorare, sottomettere, respingere o soffocare ogni forma di alterazione del sistema, sia esso espressione di ribellione o di rigurgito verso un benessere negato. Non hanno questa caratteristica ultima due degli episodi di questi pochi giorni che hanno visto saltare prima un bancomat da cinquantamila euro a Villa Scontrone ai danni di Poste Italia, poi il furto presso una delle imprese giganti dell’edilizia per centodiecimila euro in attrezzature motoristiche e di sofisticata ingegneria elettronica. No. Rappresentano semmai un dazio alla immagine di Castel di Sangro e alla sua prepotente ascesa, non senza meriti, nell’olimpo delle stazioni turistiche centro meridionali d’Italia. I ladri al bancomat di Villa Scontrone hanno addirittura lasciato per strada parte delle banconote, non sappiamo se per generosità nei riguardi di un borgo svegliato nottetempo, per disattenzione o per la fretta di scappare. Non porta questi segnali il tentato suicidio di un extracomunitario di fronte ad una banca a Castel di Sangro, il quale ha voluto richiamare su di sé le attenzioni per il mancato pagamento del salario come lavoratore dipendente. L’episodio è passato in “cavalleria”, relegato a vicenda spiacevole e nemmeno tanto enfatizzata da passanti-turisti più irritati che appassionati al fatto. Indagano le forze dell’ordine. Tra qualche giorno arriva in ritiro a Castel di Sangro il Napoli, ovverossia quell’esercito di miliardari per i quali dare il calcio ad un pallone o correre per una ventina di minuti significa lavorare. Non è questo il versante che mi interessa. La celebrità dà alla testa e fa dimenticare la realtà. Penso alla esplosione del bancomat, al furto aziendale e al tentato suicidio. Non vorrei trovarmi nei panni del giovane tenente dei carabinieri di Castel di Sangro…!

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