BAGNI PUBBLICI CHIUSI, PROTESTA-PROVOCAZIONE DI MARIO PETRELLA

Sulmona è alle prese con una situazione sempre più critica a causa della mancanza di bagni pubblici. Questa carenza sta causando notevoli disagi sia ai residenti che ai turisti, costretti a ricorrere ai servizi igienici delle attività commerciali del centro storico.

Uno dei commercianti più colpiti da questa problematica è Mario Petrella, proprietario di un salone situato di fronte alla chiesa di San Domenico. Petrella, già noto per le sue iniziative di protesta, ha deciso di esporre un cartello provocatorio nella vetrina del suo locale con la scritta: “Per pisciare in questo locale il costo è di euro ???”. Una frase che esprime tutto il suo disappunto per l’assenza di bagni pubblici in città, situazione che lo obbliga a mettere a disposizione il bagno del suo salone per le necessità urgenti di cittadini e turisti.

“Il mio bagno non è a disposizione della città, ma solo della clientela”, dichiara Petrella, che ha firmato insieme a molti altri residenti una petizione indirizzata al Comune per chiedere la riapertura dei bagni pubblici nei pressi della villa comunale. La petizione, che ha raccolto oltre duecento firme, non ha tuttavia ricevuto alcuna risposta. “Mi sono stufato”, ha affermato Petrella in un video sui social media, “e poi che ne so io se portano malattie nel mio locale?”.

Oltre al fastidio, vi sono anche i costi economici che Petrella si è trovato a dover affrontare. Il proprietario del salone ha infatti ricevuto una bolletta dell’acqua di ben 370 euro, cifra che rappresenta un peso notevole per la sua attività. “Mettete i bagni chimici”, esorta Petrella rivolgendosi al Comune, concludendo con un’ulteriore provocazione: “Sono disposto a comprare una cinquantina di pappagalli da mettere a disposizione dei turisti che arrivano in pullman”.

La situazione in cui si trova Mario Petrella riflette un problema più ampio che riguarda l’intera comunità di Sulmona. La mancanza di bagni pubblici non solo crea disagio ai residenti e ai visitatori, ma influisce anche negativamente sulle attività commerciali locali, costrette a sopportare un onere aggiuntivo per un servizio che dovrebbe essere garantito dal Comune.

La speranza dei cittadini è che le autorità locali possano ascoltare le loro richieste e trovare una soluzione tempestiva ed efficace, magari attraverso l’installazione di bagni chimici o la riapertura dei bagni pubblici. Nel frattempo, la protesta di Mario Petrella continua a fare eco, evidenziando un problema che necessita di una risposta immediata.

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