SULMONA: NUOVA CENA TRA SINDACO E FRATELLI D’ITALIA, GRILLINI PRONTI A USCIRE DALLA MAGGIORANZA
Dai paccheri allo scoglio e dalla frittura di paranza hanno deciso di passare a un menù più nostrano visto che questa volta, si sono incontrati in un ristorante della zona, “istituzionalizzando”, se così si può dire, la cena di una settimana fa, che non era piaciuta al Movimento 5 Stelle, tanto da mettere in dubbio la permanenza in maggioranza. Il sindaco Gianfranco Di Piero, Mimmo Di Benedetto, Claudio Febbo e i due esponenti di Fratelli d’Italia Vittorio Masci e Salvatore Zavarella, dopo Pescara hanno scelto Sulmona per confrontarsi e capire se può esistere, e in quale modo, una possibile collaborazione tra il partito della Meloni e quello che resta della coalizione Liberamente Sulmona.
Video cena tra sindaco e Fratelli d’Italia.
Una coalizione che ormai non c’è più. Dopo i vari travasi da maggioranza a opposizione e viceversa che si sono consumati negli ultimi mesi e che hanno portato i due schieramenti a una perfetta parità in consiglio comunale con il solo voto del sindaco a fare la differenza, la vita dell’amministrazione Di Piero è appesa a un filo. E che i Pentastellati abbiano manifestato il loro pieno dissenso per la decisione del sindaco di azzerare la giunta per affidarsi a un esecutivo di tecnici è chiaro a tutti. Tanto che i grillini hanno deciso di continuare ad appoggiare l’amministrazione a patto che il nuovo esecutivo, da quel momento in avanti, avesse prodotto un’azione positiva. Ma i risultati non sono arrivati, anzi, dopo la traumatica sostituzione dell’assessore Elio Accardo con Andrea Ramunno, eletto nella passata amministrazione nelle liste dei civici, la situazione si è complicata ancora di più, tanto che il Movimento 5 Stelle, non avendo compreso la mossa del primo cittadino e non avendo ricevuto nessuna spiegazione per una scelta a loro dire “incomprensibile”, è pronto a mollare il sindaco e a mandarlo a casa. Lo hanno fatto capire chiaramente sia il coordinatore del circolo di Sulmona Jacopo Lupi, sia il coordinatore provinciale Attilio D’Andrea. “In queste condizioni e con queste modalità non siamo più disponibili ad andare avanti”, hanno detto i due pentastellati. La decisione di uscirà dalla maggioranza è già stata presa e dovrebbe essere ufficializzata nelle prossime ore, con un comunicato che metterebbe nei guai l’amministrazione comunale. E l’incontro di ieri sera tra i cinque protagonisti che si erano già confrontati a Pescara la settimana scorsa, è servito proprio a verificare se esistono i margini per formare un governo di salute pubblica fino al 2026, (scadenza naturale del mandato amministrativo), nel caso in cui i grillini decidano di uscire dalla maggioranza. L’impressione è che i due Fratelli d’Italia, anche alla luce delle ultime decisioni prese in consiglio comunale, tutte a sostegno del sindaco e della maggioranza, “per il bene della città”, siano pronti ad accettare.
Che i 5 stelle si rivestano di orgoglio e escano subito dalla maggioranza; quello si che sarebbe u atto polito di un vero partito o di veri politici. Se nazzicano le menti politiche pensanti dei consiglieri andranno avati all’infinito, indicando voi come responsabili poichè avete permesso di andare avanti sulle spale dei vostri elettori (già ci siete cascati con la perdita dell’assessorato).
Per quello che attiene alle sudette menti, non lamentatevi che gli elettori non votano perchè voi anche nel nostro piccolo siete i responsabili, con il sindaco, di una politica mancata e che non offre speranza e quindi una politica che ha sostanzialmente fallito. Vale per gli uni e per gli altri.
Il vigente sistema di ammissione ai pubblici appalti non è più informato ai principi della concorrenza tra gli imprenditori e della parità di trattamento tra tutte le imprese, in quanto il ricorso alla modalità di appalto ad asta pubblica viene ormai sistematicamente drogato dalle pubbliche amministrazioni che i dicono LE GARE DI APPALTO.
che indicono LE GARE DI APPALTO
Davvero, tutte le famiglie più poverelle di tutti i paesi aspirano tenacemente ad andare ai comuni (e a fare le feste ai santi) proprio perché l’amministratore italiana è terribilmente prepotente e corrotta e si può rubare, tanto i giudici che dovrebbero controllare sono lo stesso di famiglia poverella e pensano solo alle mesate loro( e a fare le gare di appalto in deroga alla Costituzione anche nei Tribunali, al Ministero Giustizia, AL QUIRINALE)
Chissà quindi se sono grandi proprietari i soggetti nella foto, e se fanno le gare in Comune oppure in Saca in Cogesa etc.
Viva la democrazia !!!!