“LE MAÎTRE À PENSER” DI CENE E CENETTE
di Luigi Liberatore – Ai linguisti chiedo scusa se la i di maitre è senza l’accento circonflesso, ma non ho molta dimestichezza con la tastiera sicché pure loro si devono accontentare. E vado avanti così chiedendomi se maitre à penser o maitre d’hotel? Io penso che sia stato un doroteo ad interpretare entrambi i ruoli in queste rantrèe politico-culinarie che hanno visto seduti alle stesso tavolo il sindaco di Sulmona, adeguatamente protetto dai piddini Febbo e Di benedetto, con gli esponenti di Fratelli d’Italia, Masci e Zavarella. Siccome non sono abituato a fingere o a coprirmi le spalle con i forse e le dubitative, dico che il regista di questa svolta sia il vecchio (mica tanto) Franco La Civita che come i medici e i giornalisti non va mai in pensione. Sennò chi poteva pensare ad un eventuale ribaltone che potesse portare alla guida di Palazzo san Francesco sinistra e destra insieme, come dire diavolo e acquasanta? Lui soltanto perché oltretutto se ne parla apertamente a Sulmona. Il sindaco Di Piero, più vicino ad monaco trappista che a un crapulone, non può essere stato l’ideatore o lo scopritore della tesi che a tavola si fanno gli accordi migliori. A meno che abbia sentito in materia il ministro meloniano Lollobrigida, e allora ha senso la presenza anche di Masci e Zavarella. Fin qui tutto chiaro. Restando in tema di cene e cenette, ci è giunta come notizia certa e verificata la circostanza che nella tenuta di Matteo Tedeschi, membro del direttivo regionale PD, a Pratola Peligna ci sia stata una di queste con la presenza della senatrice 5 stelle Di Girolamo col tesoriere nazionale Pd, Michele Fina. Nulla quaestio sulla “omogeneità” politica dell’incontro, tuttavia mi chiedo per quale motivo il battagliero Mattia Tedeschi sia taciturno su quanto avviene nella vicina Sulmona e non sia intervenuto a difesa di Teresa Nannarone vittima di ostracismo in consiglio comunale? E’ mia opinione che non sarà facile a Gianfranco Di Piero portare a termine la sindacatura con i suoi giri di valzer perché i 5 Stelle, come d’altronde ha riaffermato l’ex assessore Attilio D’Andrea, vorranno sì verificare in Giunta il rispetto del programma elettorale per continuare a sorreggere l’impalcatura, ma non entreranno mai a gestire la cosa pubblica mischiati con elementi di destra. Sicché per il sindaco di Sulmona, quella di qualche giorno fa, potrebbe rivelarsi davvero come l’ultima cena, vangelo di Giovanni a parte…