VOLANO GLI STRACCI TRA CIVICI ED EX CIVICI
Volano gli stracci tra civici ed ex civici. Dopo un lungo torpore politico in cui era rimasto a leccarsi le ferite per una sconfitta elettorale senza precedenti, lāex assessore regionale Andrea Gerosolimo torna in scena piĆ¹ bellicoso che mai. E lo fa affilando le armi in vista delle prossime elezioni comunali del 2026 in cui spera di tornare a ottenere quei successi elettorali che, almeno per lui, sono solo un pallido ricordo. Lāoccasione ĆØ quella della famosa cena di pesce che si ĆØ consumata a Pescara tra parte della maggioranza sponda Pd, il sindaco Gianfranco Di Piero e i due Fratelli dāItalia. Unāalleanza pericolosa per Gerosolimo, proprio in vista delle comunali perchĆ©, sulle ali dellāentusiasmo generato dallāera Meloni, sempre piĆ¹ gradita agli italiani, anche a Sulmona potrebbe verificarsi che quello sparuto drappello di nostalgici, possa trarne benefici portando a Palazzo San Francesco un rappresentante di Fratelli dāItalia. E Gerosolimo che stupido non ĆØ, parte da lontano per cercare di rompere sul nascere unāalleanza che potrebbe essere molto pericolosa per le sue rinnovate ambizioni. Come suo solito affida il suo pensiero alla sua pagina social attaccando a testa bassa lāamministrazione comunale ma soprattutto il suo ex scudiero Salvatore Zavarella che, perĆ², gli risponde per le rime, svelando uno scenario che la dice tutta sul modo di far politica dei civici. Dāaltronde basta guardare dove sono finiti i quattro rappresentanti eletti nelle liste che appoggiavano Andrea Gerosolimo a sindaco di Sulmona: due in opposizione, uno in maggioranza e lāaltro nel limbo del consiglio comunale, pronto a dare il sostegno al sindaco Di Piero.
Di seguito riportiamo lāintervento di Andrea Gerosolimo e la velenosa replica di Salvatore Zavarella, specchio di uno scenario politico che dovrebbe davvero preoccupare i sulmonesi.
ANDREA GEROSOLIMO
āSono un convinto sostenitore dellāidea che in politica ogni alleanza ĆØ possibile e va sapientemente costruita sia in termini umani che progettuali. In tale senso non mi scandalizza affatto la cena a base di pesce di alcuni componenti lāattuale assise comunale. Gianfranco Di Piero, Mimmo Di Benedetto, Claudio Febbo, Vittorio Masci e Salvatore Zavarella bene fanno a incontrarsi se ĆØ nellāinteresse della cittĆ .
Tuttavia, ciĆ² che non tollero ĆØ il risibile tentativo dei protagonisti di minimizzare la vicenda e ricondurla semplicemente a una cena tra amici, anche perchĆ©, tra lāaltro, amici non lo sono mai stati. Al contrario, penso che bene avrebbero fatto a raccontare la veritĆ e ammettere che la cena ĆØ stata fatta perchĆ© i due esponenti di Fratelli dāItalia sono pronti a dare una mano allāamministrazione Di Piero, non solo come fatto indirettamente fino a ora (cioĆØ attraverso comportamenti che di volta in volta hanno garantito il voto favorevole, la presenza per il numero legale oppure la non condivisione di comunicati con il resto della minoranza), ma attraverso un coinvolgimento piĆ¹ diretto di Vittorio Masci come Presidente del Consiglio e Salvatore Zavarella come assessore. Dāaltronde, ci sono stati evidenti tentativi per convincere i primi dei non eletti delle rispettive liste a condividere questa logica, al fine poi di subentrare in consiglio comunale a supporto della attuale amministrazione e per dare modo ad altri di ricoprire il ruolo di assessore. Tentativi, ahimĆØ, infruttuosi poichĆ© i candidati interpellati non si sono dichiarati disponibili ad un simile percorso. Ma non cāĆØ nulla di male a uscire allo scoperto e dichiarare sostegno a questa amministrazione a prescindere dal numero di consiglieri che si porteranno in dote allāamministrazione in carica. CiĆ² che ĆØ importante a mio giudizio ĆØ che i cittadini sappiano chiaramente chi sta da una parte e chi sta dallāaltra, senza generare confusioni e assumendosi ognuno la propria responsabilitĆ .
Per chiarezza noi siamo e saremo sempre allāopposizione di questa amministrazione che riteniamo la peggiore dellāultimo trentennio, ma ovviamente il giudizio che conta sarĆ quello dei cittadini di Sulmona quando torneranno alle urne.
LA REPLICA DI SALVATORE ZAVARELLA
Ho sempre adottato, quale modello comportamentale, la scelta di anteporre i FATTI alle CHIACCHIERE. Tuttavia, mio malgrado, mi vedo costretto, a seguito di un post del candidato Sindaco ed ex Consigliere Comunale Andrea Gerosolimo, a fare alcune doverose precisazioni.
Le devo ai cittadini sulmonesi, ai tantissimi elettori che mi hanno consentito di risultare il primo degli eletti in una cittĆ in cui non risiedo ma alla quale sono intimamente legato e dove da tempo intrattengo tantissimi rapporti di amicizia. Ho ricoperto il ruolo di Assessore al Comune di Sulmona per circa due anni e, grazie ad un lavoro assiduo, alla collaborazione degli uffici (cui va la mia gratitudine) ,Ā ad un meraviglioso ed operoso gruppo di volontari e ai tanti amici che mi hanno sempre coadiuvato, sono riuscito ad ottenere grandi risultati, che non sto qui a ribadire.
Non posso accettare lezioni di moralitĆ e di stile daĀ chi, il candidato Sindaco Gerosolimo, mentre io e tanti candidati delle liste che sostenevano la sua candidatura eravamo da tempo impegnati nella campagna elettorale, si recava a Roma per proporreĀ e cercare un accordo con il candidato Di Piero. Un accordo che prevedeva la rinuncia alla candidatura da parte di GerosolimoĀ eĀ lāappoggio al candidato avversario Di Piero con tre delle nostre liste , buttando letteralmente a mare gli altri candidati che lo stavano sostenendo.
Il NOSTRO candidato Sindaco che, dopo il primo turno, decise, senza consultare i 112 candidati che tanto si erano spesi per lui, di ritirarsi, senza partecipare al ballottaggio.
Il NOSTRO candidato Sindaco che, anzichĆ© esercitare il ruolo di capo dellāopposizione, si ĆØ dimesso dal Consiglio Comunale, permettendo il subentro di Gianluca Petrella, che, passando in maggioranza, ha consentito allāAmministrazione Di Piero di andare avanti.
Eā proprio il caso di dire: āda quale pulpito viene la predica!.
Per quanto mi riguarda, sono stato eletto in minoranza e in minoranza sono rimasto.
HoĀ espresso voto favorevole esclusivamente su delibere strategiche per lāinteresse della cittĆ , quali la Caserma dei Vigili del Fuoco e lāadesione all’ ITS.
QUESTO DEVONO SAPERE I CITTADINI.
Quanto si parla dell’abilitĆ di avere DUE PIEDI IN UNA SCARPA, ecco che si riscoprono vecchie usanze politiche e quest’articolo ne ĆØ il perfetto esempio.
Il problema ĆØ che questo modo di fare politica ha ridotto la cittĆ a UNA SCARPA E UNA CIAVATTA, ma sembra men che meno interessare il mondo politico cittadino e di risposta, anche i cittadini ormai soggiogati.
effettivamente ĆØ stato il maestro di questo modo di fare “politica” …..
Come caxxo si fa a lamentare proprio lui ???? jammo su,
Prezza vs Pratola e Sulmona? Sprofonda!