REDDITO DI CITTADINANZA, CONTROLLI A TAPPETO DELLA GUARDIA DI FINANZA

Giro di vite contro chi percepisce illegalmente il reddito di cittadinanza. Ad avviarlo gli uomini della compagnia della Guardia di finanza di Sulmona guidata dal capitano Cecilia Tangredi, che da qualche settimana si sono messi al lavoro per scovare chi percepisce il sussidio pur non avendone diritto. E a detta delle Fiamme Gialle sarebbero tante le persone e i casi d’illecito che continuano a emergere in questo settore. Sul territorio controllato dalla compagnia di Sulmona che comprende 83 Comuni, sono circa 800 gli attuali percettori del reddito di cittadinanza. I finanzieri, tramite controlli incrociati con l’Agenzia delle entrate e l’Inps, stanno cercando di capire se l’esercito dei beneficiari risulta in regola con i requisiti previsti dalla legge. L’ultima operazione di contrasto contro i furbetti del reddito di cittadinanza era stata portata avanti dalla Guardia di finanza nel 2021, quando vennero scoperti 35 percettori irregolari. Controlli che avevano fatto emergere diverse violazioni quali la  mancata reperibilità della persona nel Comune di residenza, l’errata indicazione del reale numero dei componenti del nucleo familiare; omessa indicazione di precedenti penali, residenza fittizia; redditi da lavoro dipendente che superavano la soglia prevista dalla legge per accedere al beneficio.

Le pene previste, in questi casi, prevedono una reclusione dai 2 ai 6 anni per chiunque presenta dichiarazioni false oppure ometta le informazioni dovute. Solo nell’ultimo anno nel Tribunale di Sulmona sono state emesse una decina di condanne per l’indebita percezione del reddito, dovuta, nella maggior par te dei casi, alla falsa dichiarazione del requisito di residenza decennale sul territorio.

Quando i richiedenti, in questo caso stranieri, avevano presentato la domanda al Caf, avevano infatti attestato di essere residenti da dieci anni in Centro Abruzzo, ma in realtà, erano arrivati in Italia da due o tre anni, compiendo una falsa dichiarazione e quindi un reato. Anche se, come detto, le violazioni riscontrate dalla guardia di finanza sono di diverso genere.