SPOPOLAMENTO: CHIUDE LA SCUOLA DI VILLETTA BARREA, ISPIRÒ IL FILM DI MILANI

Un’altra scuola di montagna non riaprirà a settembre. Tocca a Villetta Barrea, borgo lacustre dell’Alto Sangro, nel cuore del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Sui circa 600 abitanti erano appena dodici, quest’anno, gli iscritti in totale alla scuola primaria, in una pluriclasse. Per il prossimo anno scolastico il Comune metterà a disposizione pulmini che porteranno gli alunni, in circa dieci minuti, alla scuola più vicina, a Barrea, che dista 7 chilometri. E la mente va alla trama di “Un Mondo a Parte”, il film di Riccardo Milani girato nelle vicine Pescasseroli e Opi; sullo schermo il rischio chiusura della scuola si risolve con l’arrivo di bambini migranti. Nella realtà da Villetta ci saranno gli scuolabus, come già accade da tempo in tanti piccoli centri dell’entroterra abruzzese e nel vicino Molise. “E’ una decisione importante e sofferta, ma inevitabile – interviene la sindaca, Giuseppina Colantoni – Una scelta condivisa con la comunità scolastica a 360 gradi: i genitori in primo luogo, la dirigenza scolastica del Comprensivo ‘Benedetto Croce’ di Pescasseroli a cui facciamo riferimento, i sindaci dei comuni limitrofi, Barrea e Civitella Alfedena, il tutto alla luce dei numeri esigui”. Oltre alla scuola media, dunque, anche quella dell’infanzia e la primaria di Villetta Barrea e di Civitella Alfedena (i cui alunni hanno frequentato finora la scuola di Villetta) vanno ad accorparsi al plesso scolastico di Barrea. “Questa è un’altra ragione che ci ha spinto a tale decisione. Sappiamo bene che i nostri ragazzi, terminata la primaria, si recano a Barrea per la scuola secondaria di primo grado” ricorda la sindaca Colantoni. La scuola di Villetta Barrea non ospiterà più le lezioni, ma resterà comunque presidio attivo nella comunità. “Stiamo lavorando ad attività curriculari ed extracurriculari, in supporto alla programmazione scolastica in senso stretto, che saranno ospitate nell’edificio nel pomeriggio” conclude la sindaca, sostenendo che la scuola non cambia il suo paradigma, rimane luogo di crescita e formazione, ma anche punto di aggregazione per il borgo. Da settembre, tuttavia, niente campanella, come già accade nella vicina Opi dal 2016. Nell’entroterra abruzzese la pluriclasse non è fenomeno raro, anche se non sempre ben accetto. A Castelvecchio Subequo  il rischio di accorpare classi dalla prima alla terza della secondaria di primo grado con 18 alunni è stato scongiurato dopo proteste e petizioni, come pure a Caramanico Terme. D’altronde è quotidianità prendere lo scuolabus per i bambini di piccoli centri, come a Villalago, dove la scuola non c’è più da anni, per andare a Scanno (7 km. o anche nel vicino Molise: da Longano (630 abitanti a 700 metri di quota) in 40 dell’infanzia e della primaria ogni mattina raggiungono in 10 minuti Sant’Agapito (da dove i ragazzi più grandi si spostano per andare a lezione a Isernia); da Rocchetta a Volturno vanno a scuola a Colli a Volturno gli studenti della secondaria di primo grado. (ANSA)

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