PROCESSO SUGLI APPALTI MONUMENTALI POST SISMA, LA PROCURA CHIEDE QUASI 8 ANNI PER IL PRATOLANO ANTONIO ZAVARELLA

Sette condanne e sedici assoluzioni. Sono queste le richieste che la procura della Repubblica dell’Aquila ha presentato, in forma scritta, per i 23 imputati del processo sugli appalti dei beni monumentali del post sisma. La pena più alta è stata chiesta per Lionello Piccinini, dell’Aquila, responsabile unico del procedimento di uno degli appalti finiti sotto inchiesta. Secondo il pm merita una condanna di dieci anni. Ammonta a 7 anni ed 8 mesi di reclusione, la pena richiesta per il pratolano, Antonio Zavarella, presidente della commissione collaudo per i lavori al Teatro Comunale dell’Aquila. Le altre richieste di condanna sono a carico di Giustino Vito Giuseppe, di Bari, presidente del consiglio d’amministrazione e rappresentante della società cooperativa “L’internazionale” ( chiesti 6 anni e 8 mesi di reclusione); Leonardo Santoro, di Potenza, dipendente dell’Internazionale (6 anni e 8 mesi di condanna); Michele Fuzio, di Bari, progettista, 3 anni; Mauro Lancia, di Pesaro, imprenditore, 3 anni e infine Pasquale Marenna, di Benevento, geometra, 2 anni. Tra le richieste dell’accusa, che dovranno essere vagliate dal collegio del Tribunale, c’è anche il risarcimento al ministero della Cultura della somma di 2 mila euro da parte di Zavarella e 20 mila euro da parte di Piccinini. La sentenza è attesa per il mese di novembre. Nel mirino della magistratura aquilana sono finite le gare d’appalto con ribassi consistenti, che le ditte esecutrici, secondo l’accusa, d’accordo con gli imputati, avevano avuto modo di recuperare durante i lavori con le perizie di variante, riassegnate con affidamento diretto o con procedure negoziate senza gara. Tutte contestazioni da riscontrare nel dettaglio. Diversi i beni monumentali oggetto d’indagine. Sotto la lente della procura sono finiti la chiesa di Santa Maria Assunta a Tione degli Abruzzi, la chiesa di San Domenico di Sulmona, la chiesa di San Salvatore a Civitaretenga, l’Abbazia Celestiniana di Sulmona, le Mura civiche dell’Aquila , il tratto che va piazza Duca degli Abruzzi a Porta Branconia), la Torre medicea di Santo Stefano di Sessanio, la chiesa di San Sisto all’Aquila, il Teatro Comunale del capoluogo e la chiesa di San Biagio a Cappadocia. L’inchiesta era scattata nel 2017 quando i carabinieri nel reparto operativo dell’Aquila, avevano focalizzato la propria attenzione sul recupero post-sisma del patrimonio culturale vincolato. Un’indagine che aveva portato anche all’applicazione di alcune misure cautelari.

One thought on “PROCESSO SUGLI APPALTI MONUMENTALI POST SISMA, LA PROCURA CHIEDE QUASI 8 ANNI PER IL PRATOLANO ANTONIO ZAVARELLA

  • Mia nonna diceva “quando defechi sotto la neve, prima o poi si scopre”. I furbi sempre in prima linea … sperando trionfi la giustizia.

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