DISCARICA COGESA, È ARRIVATA L’ORA DI CHIUDERE ALTRIMENTI LO FARÀ LA MAGISTRATURA
Ci sono, penso, più fascicoli nella Procura della Repubblica presso il tribunale di Sulmona sulla questione Cogesa che angustia gente malata, rassegnata e stufa, sottomessa e ormai arresa a un destino irrefutabile. C’è anche uno per me e per il mio direttore, che non fa notizia ma con la censura per una sovrabbondanza di espressioni ritenute irriguardose o offensive nei confronti di un consiglio di amministrazione; poca cosa se messo di fronte a chi respira aria insalubre ed è investita in casa da miasmi prodotti da un sistema governato in anni da gente per nulla competente, ovvero scarsamente formata per quella specifica funzione. È recente un nuovo appello dei consiglieri comunali di Sulmona, chiamati “civici” a ragione (Santilli e Di Rocco), i quali hanno chiesto al sindaco, Gianfranco Di Piero, di chiudere la discarica di Noce Mattei che ammorba ambienti, persone e cose. È quella famigerata del Cogesa in cui confluisce un poco di tutto, che ha smosso l’Istituto superiore di Sanità e l’agenzia regionale per il territorio ad emettere relazioni per nulla rassicuranti. Ebbene, aspettiamo che ci siano iniziative adeguate rispetto alle denunce di pericolosità che giungono da ogni parte, sorvolando sulle voci inascoltate di chi vive a braccetto con le discariche, che apre e chiude le finestre a seconda dello spirare dei venti mefitici. Riusciamo a comprendere le ragioni che hanno portato il sindaco di Sulmona ad affermare che non chiuderà la discarica, nella speranza di trovare una soluzione portando al tavolo del confronto Regione, Arta e ASL. Immaginiamo le montagne di rifiuti che non troverebbero facilmente un sito pronto ad accoglierle e soprattutto la marea di ricorsi da parte delle amministrazioni nei riguardi di Cogesa in caso di chiusura. Tuttavia l’impianto e il sistema non offrono più garanzia, sono il risultato di una occupazione politica che l’hanno oppresso e smunto negli anni, frutto finale di una mala gestione amministrativa che ha tradito, lucrando politicamente, su una valida idea partorita da ingenui “padri” costituenti. Io non credo al tavolo tecnico invocato dal sindaco di Sulmona, temo invece che giunga prima la magistratura ad emettere l’estremo provvedimento di chiusura a salvaguardia della salute pubblica. E questa iniziativa rappresenterebbe la sconfitta della politica, o la giusta punizione per aver “folleggiato” ponendo ai vertici di Cogesa gente che definire incapace è una sorta di premio finale.
Più che l’ora di CHIUDERE ORA, SI DOVEVA IMPEDIRE ANNI INDIETRO che una discarica creata per i rifiuti del solo comprensorio fosse adibita allo scarico di rifiuti provenienti da fuori vallata, provincia e Regione con i problemi da subito riscontrati.
Ma di questo non se fa parola.
Bell’articolo
Confermo e condivido le conclusioni. Bravi autore e direttore.