TENTÒ UN SORPASSO E UCCISE FERNANDO RANALLI, INIZIA IL PROCESSO ALL’INVESTITORE

Ieri si è aperto il processo contro Stefano Di Filippo, 67enne di Notaresco, accusato di omicidio stradale per la morte del 70enne Fernando Ranalli. L’incidente, avvenuto il 29 luglio 2021, ha sconvolto la comunità locale, lasciando un vuoto profondo nel mondo sportivo abruzzese. Davanti al giudice Francesca Pinacchio, Di Filippo deve rispondere delle gravi accuse che pendono su di lui.

L’incidente

L’incidente è avvenuto lungo la strada statale 17, nel comune di Pettorano sul Gizio. Di Filippo, al volante di una Mercedes, stava procedendo da Roccaraso verso Sulmona a una velocità di circa 84 chilometri orari, ben oltre il limite di 50 km/h previsto su quel tratto di strada. Intorno alle 20:20, tentò il sorpasso di tre motociclisti nonostante la presenza di una doppia linea continua. Durante il rientro in corsia, dopo aver sorpassato la terza moto, Di Filippo urtò la Yamaha guidata da Ranalli. L’impatto causò la caduta di Ranalli sull’asfalto.

La vittima: Fernando Ranalli

Fernando Ranalli, persona assai nota in provincia dell’Aquila, è stato un punto di riferimento nel mondo dello sport. Presidente del comitato provinciale della Federazione ciclistica italiana fin dagli anni ’80, Ranalli aveva dedicato la sua vita alla promozione di varie discipline sportive tra cui, oltre al ciclismo, il pattinaggio, il tiro con l’arco e gli sport paralimpici. Il suo impegno e la sua passione sono stati riconosciuti dal Coni con l’assegnazione delle stelle al merito sportivo: bronzo, argento e oro, quest’ultima ottenuta nel 2012.

I soccorsi e la morte

Dopo l’impatto, i soccorsi furono immediati. Ranalli venne trasportato d’urgenza in ospedale, ma purtroppo le sue condizioni erano troppo gravi e morì nella notte. La perdita di Ranalli ha lasciato un segno indelebile nella comunità sportiva e tra coloro che lo conoscevano e ammiravano per il suo instancabile lavoro.

Il processo

Di Filippo, imputato di omicidio stradale, è ora sotto processo. Durante l’udienza preliminare, sono stati esaminati i dettagli dell’incidente, inclusa la velocità e le circostanze del sorpasso. Il giudice Francesca Pinacchio ha ascoltato le testimonianze e valutato le prove presentate dalle parti coinvolte. La difesa di Di Filippo dovrà affrontare le accuse di aver violato il codice della strada e di aver causato la morte di Ranalli con la sua condotta imprudente.

Un dolore condiviso

La morte di Fernando Ranalli ha commosso profondamente la comunità abruzzese, che lo ricorda come un uomo di grande passione e dedizione per lo sport. Il processo rappresenta un momento cruciale per stabilire le responsabilità e ottenere giustizia per la tragica scomparsa di un uomo che ha dato tanto alla sua terra.

Mentre il procedimento legale continua, il ricordo di Fernando Ranalli e il suo contributo allo sport rimangono vivi nella memoria di tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato. (d.v.)