PREMIO STREGA, DONATELLA DI PIETRANTONIO TRIONFA CON IL RACCONTO DELL’OMICIDIO DEL MORRONE

La scrittrice abruzzese Donatella Di Pietrantonio, con il romanzo “L’età fragile” (Einaudi), ha conquistato l’undicesima edizione del Premio Strega Giovani, promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e Strega Alberti Benevento, in collaborazione con Bper Banca, con Rai come media partner e Librerie Feltrinelli e Sygla come sponsor tecnici.

Donatella di Pietrantonio

Il libro della Di Pietrantonio ha ottenuto 138 preferenze su un totale di 605, risultando il più votato da una giuria di ragazze e ragazzi tra i 16 e i 18 anni, provenienti da 103 scuole secondarie superiori distribuite in Italia e all’estero. La storia, che ha colpito profondamente i giovani lettori, si intreccia con un tragico fatto di cronaca che ha sconvolto il Paese nell’estate del 1997: l’omicidio del Morrone.

Il delitto del Morrone

Nel 1997, Sulmona fu teatro di un orribile crimine: Tamara e Diana, due ragazze, furono barbaramente uccise nel bosco di Mandra Castrata dal pastore macedone Halivebi Hasani. Solo Silvia Olivetti riuscì a salvarsi, fingendosi morta e riuscendo a fuggire per chiedere aiuto. Un episodio di cronaca nera che la Di Pietrantonio ha voluto raccontare in un romanzo toccante e profondo, scardinando gli stereotipi sulla sicurezza dei piccoli luoghi di provincia e affrontando la violenza di genere.

In un’intervista, la scrittrice ha spiegato cosa l’ha spinta a trarre ispirazione da questo tragico evento: «Quello che mi ha spinto è stato un ricordo affiorato all’improvviso, dopo tanti anni dall’episodio reale. Mi sono chiesta come mai non avessi più pensato a un duplice femminicidio avvenuto su una montagna che posso vedere dalle finestre di casa mia. Evidentemente ero entrata anch’io nello spazio di un rimosso collettivo, che aveva riguardato tutta la nostra comunità».

Un romanzo sui contrasti

Donatella Di Pietrantonio non è nuova a temi complessi e profondi. Già vincitrice del Premio Campiello con il romanzo “L’Arminuta” (Einaudi, 2017) e finalista al Premio Strega con “Borgo Sud” (Einaudi, 2020), in “L’età fragile” affronta il tema del materno e della violenza di genere. Ma il libro non si limita a questo. È un racconto della sua terra, l’Abruzzo, e dei suoi abitanti. La magistrata Manfredi, personaggio del romanzo, afferma: «La natura è bella per i ricchi, non se devi lavorarci come schiavo», mettendo in luce l’approccio utilitaristico e superficiale alla natura.

La complessità dei rapporti familiari

La Di Pietrantonio esplora anche la complessità dei rapporti familiari. Per la prima volta nei suoi libri, un personaggio maschile, il padre di Lucia, ha un ruolo centrale. È un patriarca duro, ma anche presente e amorevole nel silenzio. La scrittrice cerca sempre di raccontare le ambivalenze e le complessità delle relazioni familiari, come già aveva fatto in “Mia madre è un fiume” e “L’arminuta”.

Impegno contro la violenza

Donatella Di Pietrantonio ha aderito alla campagna Unite, un’iniziativa rivolta alle scrittrici italiane per esprimersi contro la violenza sulle donne. «Ho dato volentieri il mio contributo all’azione letteraria Unite», afferma la scrittrice, sottolineando l’importanza di contribuire a questa battaglia universale con la propria voce e le proprie capacità.

Con “L’età fragile”, Donatella Di Pietrantonio non solo ha vinto il Premio Strega Giovani, ma ha anche dato voce a un episodio doloroso e dimenticato, offrendo una riflessione profonda e attuale sulla violenza di genere e sulla memoria collettiva.

Domenico Verlingieri