SI INCATENA DAVANTI AL CANILE DI SULMONA PER DENUNCIARE LO STATO DI DEGRADO IN CUI VERSA LA STRUTTURA

Si è incatenata davanti al canile comunale di Sulmona per protestare contro le modalità in cui vengono tenuti gli animali e per i ritardi con cui la ditta incaricata sta portando avanti i lavori autorizzati dal Comune con un impegno di spesa di 100 mila euro, per la messa in regola della struttura. Dopo aver piazzato una telecamera nei giorni scorsi per controllare quello che avviene durante il giorno nel ricovero per cani, questa mattina Daniela Colaberardino ha richiesto l’intervento dei carabinieri forestali e della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, affinché mettessero nero su bianco le condizioni in cui si trova attualmente la struttura. Si è arrivati quindi  alla decisione che nella giornata di venerdì sarà effettuato un sopralluogo congiunto con i carabinieri del Cites che avevano già ispezionato il canile, lo scorso anno, nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla procura che vede indagate quattro persone, tra cui un veterinario, per l’ipotesi di maltrattamento di animali.

Colaberardino mentre discute con il veterinario della ASL

“Vogliamo sapere come sono stati spesi i 100 mila euro e se un canile può andare avanti senza la presenza fissa di un veterinario”, denuncia l’esponente animalista, “abbiamo chiesto l’accesso agli atti per verificare il progetto e le modifiche ma dal Comune mi dicono che non è possibile che tutti possano averne accesso, tant’è che ho dovuto utilizzare il mio ruolo di socio fondatore del movimento politico “Noi agricoltori e pescatori”, per poter aver una voce in questa vicenda che si trascina ormai da cinque anni. L’intenzione della politica è privatizzare i canili dandoli in gestione a società di capitali, chiediamo che questo non avvenga e che, al contrario,  queste strutture vengano restituite alle associazioni che da sempre difendono i diritti degli animali”. “Al Comune dico – conclude Colaberardino – che abbiamo prova che i tre mesi di lavoro previsti per la ristrutturazione del canile non siano mai partiti ma siano stati utilizzati per non dare accesso al canile in nessuna forma, né ai volontari e né alle persone interessate ad un eventuale affido degli animali. In giornata mi recherò alla guardia di finanza per presentare un esposto sull’appalto per la ristrutturazione del canile affinché vengano accertate eventuali violazioni che, secondo me, sono evidenti e lampanti”.

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  • Dovremmo fare lo stesso con il Cogesa.

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