SULMONA, CITTADELLA DELLA SICUREZZA E PALAZZINA VIA TRATTURO VENERDÌ IN CONSIGLIO COMUNALE
Due argomenti di grande rilevanza e controversia sono all’ordine del giorno del consiglio comunale di Sulmona, convocato per venerdì prossimo, 31 maggio, alle 9. Le questioni della Cittadella della Sicurezza e della palazzina di via Tratturo promettono di animare il dibattito tra i consiglieri.
Il primo tema riguarda la collocazione della caserma dei vigili del fuoco nell’area di via XXV Aprile. Questa questione divenuta argomento centrale nella conferenza dei capigruppo, è finita persino sul tavolo del Prefetto.
Il secondo argomento riguarda la costruzione di una palazzina su un’area di parco urbano in via Tratturo. Questa vicenda ha attirato l’attenzione della magistratura, che ha recentemente aperto un’inchiesta con quattro persone indagate. Il caso è stato sollevato dalla consigliera comunale Teresa Nannarone tramite un’interrogazione formale. La questione ha suscitato preoccupazioni circa l’impatto ambientale e l’adeguatezza urbanistica del progetto, oltre a sollevare sospetti di irregolarità amministrative.
Il consiglio comunale si preannuncia quindi infuocato. La cittadinanza osserva con attenzione l’evolversi di queste vicende, consapevole dell’importanza che le decisioni prese in sede consiliare avranno sul futuro della città.
I consiglieri comunali saranno chiamati a confrontarsi su questi due delicati dossier, cercando di trovare soluzioni che possano rispondere alle esigenze di sicurezza e sviluppo urbano senza compromettere il benessere ambientale e la trasparenza amministrativa. L’esito delle discussioni potrebbe segnare un punto di svolta nella gestione del territorio.
Francamente e va riconosciuto con tutta franchezza, che ce n’è voluto di tempo affinché venga discussa la vicenda della fu baracca a uso rimessa e che sta diventando villa e per di più su terreni con vincoli.
Anche per la cittadella della sicurezza mi trovo contrario per il continuo consumo di terra, e per il mancato recupero di terreni/fabbricati in abbandono in zone altrettanto valide per i fini proposti.