SPARI CONTRO LE ABITAZIONI DI PRATOLA E RAIANO, ARRIVA LA DURA CONDANNA PER PADRE E FIGLIO

Erano finiti sotto processo perché accusati di aver sparato alcuni colpi di pistola contro alcune abitazioni di Pratola Peligna e Raiano. Oggi per Andrea Ferrara 47 anni e per il figlio Aldo di 21 anni è arrivata la sentenza da parte del gip del tribunale di Sulmona. Il padre è stato condannato a quattro anni, dieci mesi di reclusione e 6 mila euro di multa  mentre per il figlio tre anni, dieci mesi e 6 mila euro di multa. Entrambi sono stati processati con rito abbreviato, e difesi dagli avvocati, Angelo Pace e Mario Iacovone. Il giudice inoltre, seppur non cessate, ha ritenuto attenuate le esigenze cautelari. Per questo, dopo diversi mesi, ha sostituito gli arresti domiciliari con l’obbligo di firma. Liberi entrambi ma con una dura condanna sulle spalle.  Secondo gli investigatori padre e figlio sarebbero i responsabili degli atti intimidatori del 4 febbraio del 2023 a Pratola Peligna e del 20 maggio dello stesso anno a Raiano. La svolta nelle indagini era arrivata nei mesi scorsi quando, il nucleo operativo dei carabinieri, aveva fermato e arrestato il Andrea Ferrara con una pistola nell’auto calibro 765. Le analisi svolte dal laboratorio del Ris avevano permesso agli investigatori di accertare che si trattava della stessa pistola e degli stessi proiettili utilizzati negli atti intimidatori di febbraio e maggio 2023. Le accuse a vario titolo sono di esplosione di colpi di arma da fuoco e porto abusivo di arma clandestina. Il padre è accusato anche di ricettazione. Il sostituto procuratore, Edoardo Mariotti, aveva chiesto una pena di cinque anni. Vanno avanti gli accertamenti per verificare se può esserci anche un collegamento con altri atti intimidatori, in particolare con gli incendi dolosi che si sono verificati sempre tra Pratola e Raiano. A tal proposito il 20 enne è finito sotto inchiesta per aver dato alle fiamme la vettura di proprietà della madre di un suo rivale.