SCOPERTA ARCHEOLOGICA A CASE PENTE, GRUPPO INTERVENTO GIURIDICO: “NECESSARIA TUTELA DELL’AREA”

La zona di Case Pente, nel Comune di Sulmona, si conferma un’area di straordinario valore archeologico. Negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, durante lavori stradali, sono emersi diversi reperti di epoca romana, datati tra il III e il IV secolo d.C., tra cui numerose sepolture e l’importante iscrizione dei Callitani, ora esposta al Museo Archeologico di Sulmona. Inoltre, nelle vicinanze, a Colle Macerre, sono stati rinvenuti altri sarcofaghi romani.

L’area ĆØ anche nota per la presenza della Chiesetta rupestre di S. Angelo in Vetulis, uno degli esempi piĆ¹ antichi dell’architettura e dell’arte alto-medievale in Abruzzo. Nella contigua Valle del Torrente Vella, si trova un imponente muro di terrazzamento di epoca romana, che comprende i resti di una vasta struttura risalente probabilmente al I secolo a.C., forse una villa, in parte trasformata nella Chiesetta rupestre di San Leopardo.

Nonostante l’indiscutibile valore storico e archeologico del sito, negli anni scorsi si ĆØ profilata la minaccia dell’apertura di una cava nella localitĆ  di Case Pente. In una nota del 28 agosto 2008 (prot. n. 6949), l’allora Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo aveva espresso forte contrarietĆ  a questo progetto, avvertendo che i lavori di estrazione avrebbero interferito pesantemente con un complesso archeologico tra i piĆ¹ importanti e inediti dell’area peligna, celando i resti di un insediamento vasto e articolato, con tracce di viabilitĆ , abitato e necropoli.

Alla luce di queste preoccupazioni, l’associazione ecologista Gruppo dā€™Intervento Giuridico (GrIG) ha recentemente raccolto numerose segnalazioni dai residenti e ha sollecitato gli organi centrali e periferici del Ministero della Cultura ad avviare le opportune valutazioni per la tutela dell’area mediante vincolo culturale (artt. 10 e ss. del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.). Il GrIG ha chiesto anche l’emanazione di misure preventive e cautelari per proteggere i beni culturali interessati. Sono stati coinvolti il Ministero della Cultura, il relativo Segretariato regionale per l’Abruzzo, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Aquila, e il Comune di Sulmona ĆØ stato informato.

“Bisogna intervenire senza indugi”, ha dichiarato il GrIG, “perchĆ© il sito rischia di essere stravolto dal progetto della centrale di compressione del gas naturale del Gruppo Snam S.p.A., a servizio del gasdotto ‘Rete Adriatica’, noto come il gasdotto dei terremoti. Questo perchĆ© incredibilmente attraversa pesantemente buona parte dell’Appennino, tra le aree a maggior rischio sismico d’Europa.”

L’appello ĆØ chiaro: proteggere un patrimonio culturale inestimabile dalle minacce di progetti industriali che potrebbero comprometterne l’integritĆ  e il valore storico.

One thought on “SCOPERTA ARCHEOLOGICA A CASE PENTE, GRUPPO INTERVENTO GIURIDICO: “NECESSARIA TUTELA DELL’AREA”

  • Al momento non si riesce a mantenere quello che giĆ  abbiamo in Valle Peligna figuriamoci cose nuove e interessanti per l’economia e il turismo.
    Non ci arriveranno mai e continueranno a ferire ambiente e cittadini.

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