UNO, NESSUNO, CENTOMILA: MA È PIRANDELLO O DI PIERO?

di Luigi Liberatore – Bisogna girare in lungo e in largo Sulmona per capire chi sia il sindaco della città più interessante e più bistrattata dell’Abruzzo intero. Vai in periferia e ti dicono che sia un bravo ragazzo, dacché Gianfranco Di Piero ti colpisce col suo viso da eterno bambino che solo le rughe della fronte lo riportano all’impietoso stato anagrafico. Se ti porti in centro città le definizioni si fanno più sottili e argomentate, anche ostili, perché si
 scatenano reazioni impetuose al suo aplomb che non cede nemmeno a cospetto delle ingiurie peggiori. Politiche si intende. Se poi ti affacci a palazzo di città, tutte le definizioni confluiscono e allo stesso divergono se ti sposti da un ufficio all’altro, da un settore ad un altro. La sua esperienza di primo cittadino ha avuto inizialmente un conforto bulgaro; poi non è stato più capace di arginare la tempesta politica che si è scatenata quando avrebbe dovuto mostrare fermezza di visione programmatica rispetto alle lotte intestine in campo PD. In quella circostanza è venuto a galla prima un buon uomo, sballottato qui e là e incapace di decidere, poi incamminato verso strade diverse disegnate non più dagli amici della prima ora ma dai parvenues. Cosa sia rimasto dell’ originale sindaco di Sulmona eletto tre anni fa a furor di popolo ? Poca cosa di quel “ragazzo” tanto amato dalla periferia di Sulmona. Un traditore per i vecchi amici e per i circoli sulmontini addestrati al  rispetto delle regole secondo uso e costumi cittadini. Per noi un più scaltro esponente di potere capace adesso di portare a termine la consiliatura con un esecutivo il cui bagaglio sarà pure di grande levatura professionale ma politicamente residuale rispetto alle necessità di Sulmona. Tanto è vero che nelle ultime elezioni regionali la città non ha avuto peso sull’esito finale, o almeno è stata considerata ininfluente e non appariscente. Dimenticata per non aver dimostrato un suo volto politico. Gianfranco Di Piero indosserà la fascia tricolore per altri due anni ancora, tuttavia sarà ricordato per essere stato un bravo ragazzo pur avendo mostrato il volto di uno, nessuno e centomila. Io l’ho ritenuto subito inadatto al governo di una città come Sulmona che avrebbe preteso, invece, un sindaco strafalcione, pure  sgrammaticato se volete, ma caratterialmente deciso e determinato, non come lui ordinato, preordinato, impeccabile, colto ma politicamente sprovvisto e sprovveduto. Sulmona ha un governo che non è più quello per il quale ha politicamente votato, ma ha lo stesso sindaco che guida una coalizione i cui orizzonti sono quelli di sistemare i tavolini esterni di bar e ristoranti o ricercare consensi e mediazioni tra barman e commercianti per le festività estive. Sulmona è tutta qui?

5 thoughts on “UNO, NESSUNO, CENTOMILA: MA È PIRANDELLO O DI PIERO?

  • E il mio commento?

    • https://www.reteabruzzo.com/2024/05/23/uno-nessuno-centomila-ma-e-pirandello-o-di-piero/?unapproved=11266&moderation-hash=ca84d559ec4902c272bdc1d43bc4b814#comment-11266

      Il tuo commento deve ancora venire moderato.

      Si critica il Sindaco, ma non l’efficacia dell’operato dei settori del Comune che è il vero cuore pulsante, altrettanto facile incolparne la scarsa coordinazione.
      Il Sindaco e le succedute collegate Giunte, dalla scomposta originale, alle successive con i criticati rimpasti, hanno e stanno facendo ciò che possono e ciò che le è permesso.
      Certamente affermazioni imparziali se non meglio malamente e volutamente distorte, quali:
      – TRADITORE e di chi? Di chi ha tradito la città da decenni gettandola in una decadenza creata da “regole DEVIATE di uso e costume CITTADINO” che solo qui a Sulmona si vedono, regole saltate a causa di una cupidigia prima economica e poi politica e per non aver fatto saltare il banco a comando come richiesto da “SCALTRI quando DANNOSI altri”? Ci vuole coraggio, si! E il Sindaco c’è l’ha messo e ne ha pagato e ne sta pagando nei risultati amministrativi e politici.
      – I “risultati elettorali regionali in ambito cittadino” come elencato nel servizio sono esattamente figli di questo atteggiamento, anzi hanno in qualche modo INFRANTO UN PRESTIGIO RITENUTO INTOCCABILE E IMMODIFICABILE, e anche qui ulteriore batosta e bruciore, proprio per quei “parvenues” ora tornati mestamente ad essere degli “APPAUVRI” quantomeno politicamente, ma non economicamente viste le cospicue e ingenti entrate scaturite propria dall’EFFETTO ELEZIONI REGIONALI CITTADINO ANOMALO.

  • La sua discrezione è indice di signorilità.
    È un ottimo politico, ha “sangue freddo” non si presta alle provocazioni.
    Buon lavoro, Sindaco
    .

    • La calma è la virtù dei morti. Politicamente, ovviamente.

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