ACCUSATO DI VIOLENZA SESSUALE SU UNA 20ENNE, SULMONESE CONDANNATO A 8 ANNI E 3 MESI
Il tribunale di Sulmona ha condannato Stefano Russo, 49enne residente in città, per un episodio di violenza sessuale perpetrato ai danni della sua vicina di casa, all’epoca ventenne. La pena inflitta comprende otto anni e tre mesi di reclusione, interdizione perpetua dai pubblici uffici, risarcimento da liquidare alla persona offesa, provvisionale immediatamente esecutiva di 20 mila euro e il pagamento delle spese processuali.
La vicenda risale a febbraio del 2021. Dai dettagli emersi durante l’indagine, si è appreso che Russo, di fronte al rifiuto della giovane, ha agito con violenza, sollevandola fisicamente, costringendola a subire atti sessuali, e infliggendole anche violenze fisiche, tra cui uno schiaffo al viso e pugni in varie parti del corpo, causandole un trauma cranico facciale.
Non solo, secondo la testimonianza della vittima, Russo avrebbe anche rubato il suo telefono cellulare. Durante una perquisizione domiciliare, la polizia ha trovato tracce di una sostanza sospetta, successivamente identificata come zucchero a velo, e liquido seminale di origine sconosciuta.
Russo, durante il processo, ha negato tutte le accuse di lesioni e violenza sessuale. La sua difesa, rappresentata dall’avvocato Stefano Michelangelo, ha contestato l’esistenza di un reato sostenendo che il liquido seminale trovato non potesse essere attribuito a Russo. Tuttavia, la parte civile, guidata dall’avvocato Luca Tirabassi, ha fornito prove concrete, come tracce di sudore dell’imputato sugli indumenti della vittima, a supporto della sua tesi.
La Procura aveva richiesto una condanna di sette anni, ma il tribunale ha deciso di infliggere una pena più severa, superando la richiesta iniziale.