PRATOLA, MARGIOTTA: “TRASPARENZA E GIUSTIZIA SUL CASO ANDREA SEDICI”
La disputa che coinvolge lo stilista di successo Andrea Di Nino Malvestuto, noto come Andrea Sedici, e l’amministrazione comunale di Pratola Peligna, guidata proprio dalla cugina del designer, Antonella Di Nino, è diventata il fulcro di una discussione che ha indotto il consigliere comunale di minoranza Enzo Margiotta a scrivere una lettera aperta indirizzata al sindaco ed ai membri dell’assise civica.
Al centro del contendere c’è il progetto di ampliamento proposto da Andrea Sedici, che mira a espandere le sue attività commerciali nel territorio. Tuttavia, il nodo cruciale riguarda le richieste di modifiche alla struttura urbana locale, aspetto che ha sollevato la contrarietà dell’amministrazione comunale.
La lettera di Margiotta contesta la posizione dell’amministrazione, criticando la presunta irricevibilità delle richieste di Andrea Sedici e sottolineando che la decisione spetta al consiglio comunale e non a tavoli di lavoro informali. Margiotta pone l’accento sul fatto che le richieste dei cittadini devono essere valutate secondo la legge, senza discriminazioni o privilegi.
Il consigliere comunale espone il suo disagio nel non essere stato coinvolto nel progetto, nonostante altri soggetti istituzionali e tecnici comunali ne siano a conoscenza. Margiotta sottolinea, pertanto, la necessità di trasparenza e imparzialità nelle valutazioni.
Una delle questioni più spinose sollevate da Margiotta riguarda la concessione di suolo pubblico a privati, pratica che, secondo lui, è avvenuta anche in passato sotto la stessa sindacatura. Margiotta chiede di valutare l’interesse pubblico in modo sereno e giusto, senza impedire a un cittadino di far valere le proprie richieste di fronte all’organo competente.
La lettera di Margiotta mette in luce una serie di interrogativi, mentre la comunità pratolana segue con interesse l’evolversi della situazione. Resta da vedere come l’amministrazione comunale risponderà alle sollecitazioni del consigliere e quali saranno le conseguenze per il progetto di ampliamento di Andrea Sedici.
Domenico Verlingieri