LA RIVOLUZIONE IN LIBRERIA
Lo scorso 10 aprile ho lasciato l’Abruzzo quando una prospettiva di lavoro mi ha spinto ad approdare ad Abano Terme. Mi ci è voluto qualche giorno per acclimatarmi nell’albergo in cui avrei dovuto mettere da parte le mie occupazioni letterarie per dare il meglio di me nell’accoglienza dei clienti. Eppure non sarei mai riuscito a sentirmi a casa se in questa cittadina termale non avessi trovato una libreria; come un cattolico che va alla disperata ricerca di una chiesa. Fortunatamente mi sono imbattuto nella Libreria Moderna, in via Martiri d’Ungheria 27. Non appena entrato, un uomo dal sorriso franco, persino coinvolgente, mi ha accolto senza farmi troppe domande; sono stato io stesso a presentarmi raccontandogli della mia passione per i libri. Carlo Scarabello – è questo il nome del proprietario – è stato anche un docente di Lettere ma è soprattutto un libraio.
Il suo apprendistato ebbe luogo sotto l’egida di Pietro Randi nella storica Libreria Draghi di Padova dove imparò l’etica del mestiere: mi raccontava che Randi ci teneva che i suoi dipendenti sfogliassero i libri che sistemavano negli scaffali così che, facendosi un’idea del contenuto, sapessero presentarli meglio ai clienti. Quando nel 2005 Randi seppe che il suo “allievo”, dopo aver gestito altre librerie (una delle quali a Padova, in via Beato Pellegrino, di fronte a quel Palazzo Maldura che ospita il Dipartimento di Studi linguistici e letterari dell’Università), ne aveva fondata una ad Abano Terme, gli scrisse: «Mi consenta di esprimere l’apprezzamento per questa sua coraggiosa iniziativa che trae origine, come posso ritenere, da antica esperienza, in momenti più felici, nell’antica Libreria padovana», aggiungendo che «il libro rimane, e rimarrà, insostituibile veicolo di cultura e quindi di civiltà». Infatti Carlo ha fatto della Libreria Moderna la sua civitas: un luogo in cui chiunque, dal cliente abituale al novizio di passaggio, viene coinvolto nello scambio d’idee, curiosità, dubbi e intuizioni che lo stesso Carlo, da vero artifex del confronto intellettuale, riesce a orchestrare.
Sul suo desco il cliente trova esposti libri sulla Pace e sulla Costituzione italiana; il 25 aprile scorso si leggeva nella sua vetrina un monito di Piero Gobetti: «Per combattere utilmente il fascismo nel campo politico, occorre opporgli esempi di dignità con resistenza tenace. Farne una questione di carattere, di intransigenza, di rigorismo», e sul tavolino all’ingresso erano sistemati i libri di Antonio Scurati su Mussolini, un volume sul primo grande martire del fascismo (Giacomo Matteotti, figlio del Polesine, di Crivellari e Jori), molte pubblicazioni sulla Resistenza italiana e le Lettere dalla prigionia di Aldo Moro. È anche così, è soprattutto così che si fa politica, che si interviene nella vita civile del Paese.
Ma Carlo è anche un “talent scout”: a lui si deve, ad esempio, l’impegno per la pubblicazione di due importanti studi storici di Federico Talami, suo vecchio professore di Lettere al liceo nonché sindaco “illuminato” di Abano Terme (dal 1960 al 1979, con un breve intervallo dal ’75 al ’77): Abano Terme nel periodo fascista e nell’immediato dopoguerra: 1922-1946 (2014) e Abano Terme. 50 anni di amministrazioni democratiche dal 1946 al 1996 (2020), entrambi pubblicati dalle Edizioni Proget. Anche autori “minori”, ma altrettanto degni di raccontare la propria storia, hanno visto in Carlo una guida che li ha aiutati a pubblicare le loro testimonianze di vita e, cosa forse ancora più importante, la loro memoria del territorio.
L’altro giorno ero in libreria – come sempre alla ricerca di un conforto dalle temperie quotidiane – quando Carlo, in risposta al protagonismo della politica, all’interesse individuale che schiaccia quello collettivo, ha citato Don Milani (nostro modello di pensiero e di azione pedagogica) e i suoi allievi di Barbiana: «Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia». Il senso di collettività, la spinta comune verso un progetto di sana rivoluzione possono prosperare anche tra le pareti di una libreria.
Andrea Giampietro