INCHIESTA POLIZIA STRADALE, VIDEO E AUDIO CON LE ACCUSE, A DISPOSIZIONE DEGLI 11 AGENTI INDAGATI

A partire da ieri, possono riascoltare tutte le intercettazioni telefoniche e ambientali, per sette ore al giorno, dalle 8 alle 15. Lo ha deciso la procura mettendo a disposizione nastri e Cd raccolti in due anni di indagini, degli undici poliziotti della stradale di Pratola Peligna coinvolti nell’inchiesta denominata “sonnellini di pattuglia”. Operazione che si annuncia complessa, dal momento che sono circa 700 i supporti digitali che compongono il voluminoso fascicolo d’inchiesta. Al momento, solo due degli agenti coinvolti hanno fatto formale richiesta di poter visionare le immagini e ascoltare le intercettazioni.

Lo scorso marzo l’avviso di chiusura delle indagini era stato notificato al sindaco di Rocca Pia Pasquale Berarducci, a Paolo Di Loreto, Alessio Imperatore, Gianni Ranieri, Angelo Tarola, Alfonso Bartoli, a Beniamino Del Rosso, Luca Madonna, Franco Perna, Dino Petrella e Vincenzo Fiorentino.

Gli undici sono accusati, a vario titolo, di trutta ai danni dello Stato, falso, peculato, furto, omissione d’atti d’ufficio, omissione di soccorso e interruzione di pubblico servizio. La maxi indagine condotta dalla Procura della Repubblica era partita nel 2019, con tre anni di indagini svolte attraverso le intercettazioni ambientali e telefoniche, i pedinamenti, il rintracciamento attraverso la tecnologia Gps e le analisi dei file delle telecamere di sorveglianza.

Secondo l’accusa gli agenti avevano abbandonato le proprie postazioni di lavoro, dormito all’interno delle auto durante i turni notturni e si erano intrattenuti nei locali commerciali durante l’orario di servizio. Tutte accuse respinte dagli indagati e dai loro avvocati, pronti a dare battaglia ritenendo che le contestazioni della Procura non solo sono generiche, come aveva rilevato il tribunale del Riesame, «ma in alcuni casi del tutto infondate». Subito dopo questa fase la procura procederà alla richiesta di rinvio a giudizio o a chiedere che tutta l’inchiesta sia archiviata. Ma a giudicare dalle prove raccolte e che la procura ha messo ora a disposizione affinché gli indagati possano preparare una propria strategia difensiva, la seconda ipotesi appare molto improbabile.

RICHIESTE DI TRASFERIMENTO IN SEGUITO ALL’INCHIESTA

La situazione nella stazione della Polizia Stradale di Pratola Peligna continua a evolversi, con le prime richieste di trasferimento presentate da alcuni dei poliziotti coinvolti nell’inchiesta in corso. Undici agenti si trovano al centro di indagini e controversie, e la convivenza quotidiana con colleghi oggetto di inchieste o investigazioni ha portato alcuni di loro a richiedere un trasferimento in altre sedi.

Queste domande di trasferimento rappresentano una risposta personale alla complessità della situazione lavorativa attuale, con l’obiettivo di recuperare una cornice di serenità e tranquillità nel proprio ambiente di lavoro. È comprensibile che alcuni agenti possano sentirsi a disagio nel continuare a prestare servizio in un contesto dove coesistono sia coloro che stanno conducendo le indagini che coloro che ne sono oggetto.

La decisione sulle singole domande di aggregazione spetta ora al ministero competente, che dovrà valutare attentamente ogni richiesta, considerando sia le esigenze personali degli agenti che la necessità di garantire un funzionamento efficace dei servizi di polizia nella zona interessata.