IL DECLINO!
di Massimo Di Paolo – Senza retorica e senza moralismo ma certo è che c’è bisogno che torni Ulisse a Palazzo San Francesco. Partito da più di un decennio con i Proci che banchettano. Oddio veramente sono ormai a dieta -i Proci- perché il core business si va sempre più assottigliando e la “trippa” sembra diminuire a vista d’occhio. Troppa metafora spieghiamo con calma: il significato italiano dell’inglesismo core business sarebbe “attività di affari principale”. Ora, in una situazione caotica e critica come quella di Sulmona, erano ben poche le attività significative su cui si focalizzava l’attenzione di alcuni oculati progettisti dell’avventura elettorale che sappiamo ormai come si sta definendo. L’appalto del servizio mensa era certamente un elemento “molto principale”. La cosa, fortunatamente, sembra abbia preso il verso giusto con l’attribuzione attraverso una regolare procedura anche nel rispetto del diritto amministrativo. Verso giusto non per tutti certamente a sentire gli aliti flatulenti di risentimento e rabbia che aleggiano nella maggioranza. Resta ancora qualcosa: per esempio il terreno per la caserma dei vigili del fuoco coperto da ombre che fanno confondere perimetri, particelle e criteri di scelta. Ma la cosa che lascia sbigottiti e perplessi è l’insieme di dissonanze che il governo di centro sinistra della città va attuando. Negando spudoratamente i principi, gli impegni, le dichiarazioni e gli inni lanciati dai palchi durante la presa del “potere” che ha chiuso la campagna elettorale. Una magnifica illusione. Assunzioni al Cogesa fuori ogni regola e possibilità passate “inosservate”; costruzioni fragili, in punta di diritto, presso la Chiesa di Santa Maria di Roncisvalle. Ogni incongruenza metabolizzata tra intese, sotterfugi, mistificazioni a partire dall’anomalia della giunta “spuria” altro che tecnica. Un primo cittadino che riesce a vivere con naturalezza in regime di contraddizione con se stesso e con gli elettori. Doveva essere un riscatto della cultura progressista che invece si è trasformata in un ripiegamento su iniziative inconsistenti, priva ormai di un progetto credibile e autenticamente alternativo. Le scorie di una partenza disastrosa sono ancora lì e non sembra che si riesca a dare un ritmo e uno sprint di rinascita all’apparato di chiacchiere, sospetti, incertezze diffamazioni verso chi è “contro”. Palude, una palude che avanza in ogni settore. Perfino il regolamento per il “decoro e la convivenza civile” è diventato documento imbarazzante. Per stile, voci, principi e impostazione generale. Più da oracolo che da architetto. Sembra uscito dall’Istituto Luce con una massa di divieti ed obblighi interpretati da Totò con il vigile a Milano. E i doveri e i compiti e le funzioni dell’Ente comunale? Dove sono, quando saranno ripristinati, occorre ricordarli? Quello dei divieti è argomento usato dalle terze linee -ma devono indossare l’elmetto- senza una controparte correlata ai servizi. Purtroppo non bastano i “rapporti di distrazione di massa” con comunicazioni ad effetto ed enfasi traboccante per far credere che c’è aria di novità. Non vogliamo soffiare a favore del venticello della maldicenza ma una dura riflessione va fatta e condivisa con tutti evitando di fabbricare il martire della situazione. Dai distributori di acqua pura promessi e non messi, alle biciclette green rimosse, al Santo Patrono mesto e triste le tracce di disfunzione sono evidenti. La storia di questa amministrazione si è tentata di manometterla tra menzogne e omissioni. La più grave: il totale disinteresse sulle voci di bilancio a favore delle politiche sociali, giovanili, dell’istruzione, dello sport, della terza età. Ai Sulmonesi resta sempre la scelta degli occhiali. Molto utili anche quelli neri e affumicati perché, come si dice, occhio non vede cuore non duole.
Un quadro dell’attuale situazione politico-amministrativa a Palazzo S.Francesco spietata, con una analisi di cause ed effetti impeccabile. Come sempre il Preside non fa sconti a nessuno evidenziando il vuoto cosmico di una Giunta e Sindaco, a questo punto, veramente imbarazzanti.
bene, chiacchiere per dare a credere,la verita’ e’sotto la luce del sole, sinistra,destra,estremi,centro,tutti uguali,garanti di programmi inclusi,nulla e poi nulla,degli illusionisti incapaci,inconcludenti ,inutili ,solo annunci,slogan,spot pubblicitari,i fatti dicono di totale fallimento,nessun risultato,nessun beneficio ,sospensione dei servizi primari/essenziali,cancellazione dei secondari,ecc,ecc,quindi dei politicialtroni ( loro indicati ) tutti amministratori di chiacchiere,ovvio per sudditi creduloni…Di L.Cherubini :
il nemico si è infiltrato dentro al sangue che ci scorre nelle vene
nei sorrisi compiacenti di politiche fatte di parole
all’insegna di “occhio non vede, cuore non duole”
Jovanotti,ragione da vendere,e basta,o no?
Da leggere con calma come sempre ! Ma pieno di chiarimenti per molte cose che vengono contrabbandate. Ormai siamo in una condizione grave. i finanziamenti dati agli amichetti delle associazioni . Sempre le stesse.
Questa è la democrazia, al peggio ma sempre democrazia.
Tanti e quasi tutti bravi a scrivere poesie ma nessuno che aiuta o stimola San Francesco !
Nessuno è riuscito a fare ancora niente al Cogesa, ma li deve fallire o chiudere ormai, avendo infranto licenze poetiche e vere leggi.
Ci rappresentano falliti ed inutili e continuano a dire che la legge è uguale per tutti !! Non si deve arrendersi ma tra poesie e politica locale non si può continuare così.
Grande Massimo. Speriamo adesso che l’Ufficio di Consulenza “vigili” attentamente sui turni lavorativi del Cogesa e sulla nomina dei Dirigenti.