25 APRILE 2024: SVANÌ IL RICORDO!

di Massimo Di Paolo – La festa del 25 aprile tra cerimonie, discorsi e “paraventi” si sta rischiando di perderla per strada. D’altronde in una condizione di rinnovato materialismo; in un contesto politico a dir poco inquietante e con un governo di destra che porta l’alloro i timori ci sono tutti. Primo Levi aveva prefigurato l’erosione che il tempo avrebbe portato sui fatti che caratterizzarono gli anni del nazifascismo. Fu profezia. Diventano sempre più difficili il ricordo, la trasmissione, la testimonianza, le rappresentazioni. Un giorno di festa è pari a “ ‘na fumata di sigaretta” dicendola con Eduardo. È negli altri giorni che andrebbe “costruita” la Festa della Liberazione. Ogni giorno per ogni animo di giovane, di famiglia, di coppia, di classe, di fabbrica, di comunità. Non avviene. Non avviene più, la narcosi ha assopito passioni, diritti, dignità. Sono ormai pochi i promoter della resistenza, della libertà e dell’uguaglianza. Pochi e sempre più imbrigliati in sacche di negazionismo. Il 25 aprile del 2024 sarà l’anno delle scomuniche e censure contrapposte al presunto peccato originale di una destra ambivalente e nascosta. La verità è che si vuole imporre una sorta di patente di accettabilità istituzionale per accedere alla ricorrenza del 25 aprile diventato quasi manifesto elettorale. Noi di “Libri & Visioni” cercando di resistere, abbiamo scelto di proporre un piccolo strumento da consultare durante tutto l’anno. Utile per dedicare alla “Liberazione” piccoli momenti di riflessione e di rinnovato impegno. Senza il timore che possa invecchiare dopo una prima lettura. Da soli o accompagnati, nel tempo libero o sul lavoro per momenti di ristoro.

“Grido, non serenata. Poesie di lotta e di resistenza” scelte da Erri De Luca, edite da Crocetti Editore. Mi si potrebbe dire che sono di parte: certamente si. Una raccolta di poesie da condividere possibilmente. Che prendono, che si fanno dire, narrare e non recitare. Forse per questo Erri mi ha coinvolto e si è fatto scegliere per il pezzo da dedicare al 25 aprile. Poeti del mondo che con la poesia aprono vie che ricordano, tutte, la fatica, la sofferenza, le perdite e le vette di arrivo. Mi piace dedicare questa scelta di “Libri & Visioni” a quella burocrazia di stato che non fa essere liberi, a quegli imprenditori che usano le braccia giovanili senza farle crescere, ai ministri dell’istruzione che come struzzi non trovano coraggio, a chi dirige le scuole con la pavidità dei parolai, a quegli insegnanti che fanno della codardia e del silenzio la loro didattica, ai ricchi che non conoscono la sofferenza, ai radical chic che parlano privi di ogni responsabilità, a tutti quelli che non hanno mai trovato il motivo di resistere per essere liberi. Con l’augurio che tutti gli altri possano celebrare ogni giorno, con le loro scelte, la Festa della Liberazione.

Per questa libertà che è l’impero della gioventù

Per questa libertà
bella come la vita
bisognerà dar tutto
se fosse necessario
perfino l’ombra
e non sarà mai abbastanza

Fayad Jamis