NEVE TARDIVA, ALTO SANGRO TRA SPERANZE ESTIVE E DISASTRO INVERNALE

Una nevicata in ritardo ha imbiancato le strade di Roccaraso e dei paesi circostanti, portando una spruzzata di speranza ma anche una dose di preoccupazione per gli operatori turistici dell’Alto Sangro. Roberto Del Castello, titolare degli impianti sciistici dell’Aremogna, esprime il suo rammarico per l’arrivo tardivo della neve, dichiarando: “Purtroppo la neve è arrivata in ritardo e abbiamo già smontato tutte le reti di protezione. Speriamo nei ristori per poter ripartire con più slancio nella stagione estiva.”

La nevicata notturna ha coperto i borghi di Roccaraso e Pescocostanzo con un manto inconsistente, incapace di supportare un’apertura straordinaria degli impianti. Del Castello spiega che si tratta di neve destinata a sciogliersi nel giro di poche ore, rendendo difficile qualsiasi tentativo di sfruttarla per attività sciistiche. “C’è una macchina organizzativa dietro l’apertura. I ristori? Speriamo, intanto ci prepariamo all’estate”, aggiunge Del Castello.

L’Alto Sangro ha vissuto una stagione sciistica non all’altezza delle aspettative, con una perdita del 40% delle presenze turistiche rispetto all’anno precedente. Nonostante il picco di 40.000 presenze registrato tra Natale e Capodanno, con 73 piste aperte, l’industria turistica ha faticato a decollare. La mancanza di personale ha rappresentato un ulteriore ostacolo, nonostante i 137 addetti e operatori impiegati sugli impianti del comprensorio Aremogna.

Anche a Pescocostanzo, pittoresco borgo a quota 1.395 metri, la neve tardiva ha gettato un’ombra sulle prospettive commerciali. Silvia Gizzarelli, titolare dell’Alimentari Mannella, storico esercizio nel cuore del paese, commenta il dilemma: “Purtroppo chi ha qui la seconda casa non verrà, non verranno neanche turisti, non ha senso con gli impianti sciistici chiusi e per noi è un vero disastro”.

Il commento di Gizzarelli evidenzia la sfida che gli operatori turistici stanno affrontando, sottolineando il doppio colpo della neve tardiva: danni alle attività invernali e una minaccia per la natura rigogliosa della regione, già in piena fioritura. La speranza ora si concentra sui sostegni governativi e sul rilancio delle attività estive, nella speranza di un’imminente ripresa economica per l’intera comunità dell’Alto Sangro.

Domenico Verlingieri