BUSTA CON PROIETTILE, SOLIDARIETÀ DEL SINDACATO CHE SOLLECITA INDAGINE APPROFONDITA
L’organizzazione sindacale Silp-Cgil L’Aquila ha espresso il proprio sconcerto e dispiacere per la notizia del rinvenimento di una busta contenente un proiettile, recapitata all’ex comandante della sottosezione di Pratola Peligna, Luciano Bernardi, e al suo stretto collaboratore, Attilio Di Loreto. Il segretario generale, Giacomo Zugaro, ha condannato fermamente questo vile gesto e ha manifestato la solidarietà e la vicinanza sia all’ex comandante che al suo collaboratore.
La vicenda, che ha come sfondo l’inchiesta sui “furbetti del sonnellino”, ha sollevato interrogativi riguardo alle modalità delle indagini e alle scelte degli indagati. Undici poliziotti su diciannove coinvolti nella precedente vicenda giudiziaria sono stati sottoposti a perquisizioni domiciliari, veicolari e delle pertinenze degli uffici dove prestano servizio. Questo ha sollevato dubbi e perplessità sulla base di tali misure e sulla loro applicazione selettiva.
Zugaro ha sottolineato l’importanza di un’indagine approfondita e sollecita fiducia nell’operato degli inquirenti affinché si faccia luce sulla vicenda. Tuttavia, ha anche evidenziato la necessità di garantire che tali azioni non si trasformino in atti persecutori nei confronti degli indagati, che sono anche persone con famiglie e che meritano un trattamento equo e rispettoso.
Nel frattempo, la Procura della Repubblica di Sulmona ha avviato un’indagine approfondita per trovare la busta, il proiettile e il normografo utilizzati per scrivere il messaggio intimidatorio. Nonostante le perquisizioni a carico degli undici poliziotti indagati abbiano dato esito negativo, l’indagine non è ancora conclusa. Gli inquirenti concentreranno gli sforzi sulle impronte digitali, sulle telecamere di videosorveglianza e potrebbero effettuare una perizia balistica sul proiettile calibro 9*19 (GFL 96) rinvenuto nella busta.
Inoltre, l’indagine punta a individuare eventuali tracce di DNA sulla busta e ad esaminare la testimonianza della postina che ha consegnato la lettera senza affrancatura, al fine di risalire agli autori del gesto intimidatorio.
Gli undici poliziotti coinvolti hanno respinto le accuse attraverso i loro legali e stanno preparando le proprie difese per affrontare le eventuali conseguenze di questa indagine in corso.
Il sindacato ha espresso la propria fiducia nel lavoro delle autorità competenti e ha sottolineato l’importanza di garantire il rispetto delle norme legali e dei diritti degli individui coinvolti, sia vittime che indagati, in questo delicato processo investigativo.
Domenico Verlingieri