ATTI INTIMIDATORI E SPARI CONTRO LE CASE, A MAGGIO LA SENTENZA PER PADRE E FIGLIO

Il prossimo 28 maggio segna una tappa cruciale per la giustizia nel caso dei presunti autori degli atti intimidatori che hanno scosso la tranquillità di Pratola Peligna e Raiano. Padre e figlio, Aldo e Antonio Ferrara si trovano al centro di un processo che potrebbe finalmente portare chiarezza su una serie di eventi turbolenti che hanno messo in allarme la comunità locale. La decisione di giungere a un rito abbreviato è stata presa dal giudice Francesca Pinacchio, che ha riunito i fascicoli dei due imputati per un processo più snello, già programmato in precedenza. Le accuse che gravano su entrambi sono serie: sono ritenuti responsabili degli spari che hanno preso di mira le abitazioni dei portoni nelle due cittadine, con episodi avvenuti il 4 febbraio e il 20 maggio dello scorso anno. Il punto di svolta nelle indagini è stato raggiunto nei mesi scorsi, quando i carabinieri hanno fermato e successivamente arrestato il padre, trovato in possesso di una pistola calibro 765 all’interno del proprio veicolo. Le analisi del laboratorio del Ris hanno confermato l’uso della stessa arma e degli stessi proiettili impiegati negli atti intimidatori avvenuti nei mesi precedenti. Le accuse contro i due imputati includono l’esplosione di colpi di arma da fuoco e il porto abusivo di arma clandestina. Tuttavia, l’inchiesta non si ferma qui: gli investigatori stanno ancora cercando di determinare se ci sia un collegamento tra questi episodi e altri atti criminali, in particolare gli incendi dolosi che hanno colpito la zona. A tal proposito, il figlio ventenne è stato coinvolto in un’altra inchiesta, questa volta per aver appiccato il fuoco alla vettura di un rivale appartenente alla famiglia di un altro residente locale. Questo elemento aggiuntivo nella vicenda evidenzia la complessità delle dinamiche criminali che potrebbero essere in atto nella regione. Mentre la comunità locale attende con ansia l’esito del processo, resta il desiderio di giustizia e di risposte concrete per porre fine alla paura e all’insicurezza che hanno caratterizzato questi episodi.