SUPERBONUS: IL PRESIDENTE ANCI ABRUZZO, IL GOVERNO TORNI SUI PROPRI PASSI
“La decisione improvvisa del Governo, assunta ancora una volta senza confrontarsi con le realtà locali, di intervenire sul cosiddetto Superbonus eliminando tutti i benefici, e questo anche per le aree del cratere, rischia di avere effetti pesantissimi sulla ricostruzione”. Lo afferma il Presidente Anci Abruzzo e coordinatore delle quattro Anci regionali del cratere Gianguido D’Alberto. “Con questo provvedimento, sul quale si è intervenuti ancora una volta con un decreto legge, vengono ignorate le aree del cratere e la fiducia delle nostre comunità – prosegue D’Alberto – per questo, chiediamo con forza al Governo di tornare immediatamente sui propri passi. In caso contrario rischiamo che la ricostruzione, che oggi è finalmente entrata in una fase decisiva, grazie all’enorme lavoro messo in campo dalla struttura commissariale, in continuità tra l’ex commissario Giovanni Legnini e l’attuale commissario Guido Castelli, con la spinta decisiva dei sindaci, si blocchi nuovamente. Come primi cittadini, nel ribadire che la ricostruzione del Centro Italia deve restare prioritaria nell’agenda di Governo, non siamo disposti ad accettare questa situazione e se non si dovesse modificare il Decreto siamo pronti a mobilitarci a difesa delle nostre comunità”.
Il Presidente Anci Abruzzo, invita i parlamentari delle quattro regioni del cratere a far sentire la voce dei territori, sottolinea come lo stop a cessioni del credito e sconti in fattura per le zone colpite dal terremoto del 2016 rappresenterebbe una mannaia per cittadini e imprese, come peraltro rilevato dalle stesse associazioni del settore edile.
“Senza lo sconto in fattura e la cessione del credito in moltissimi casi sarà praticamente impossibile proseguire sulla strada della ricostruzione – prosegue D’Alberto – in quanto verrà a mancare la copertura economica completa degli interventi. Quando si prendono provvedimenti che vanno ad incidere così pesantemente sulla ricostruzione non si può evitare il confronto con le realtà locali, con le parti sociali, con quelle comunità con le quali sono stati assunti impegni importanti. La fiducia dei cittadini verso le istituzioni deve trovare dei riscontri concreti. Con questo decreto legge quella fiducia non può che venir meno e come sindaci, per le nostre comunità, non possiamo permetterlo”.