PRIMA DI GIUDICARE GUARDIAMOCI NEL PROFONDO DEL NOSTRO CUORE PERCHE’ “NESSUNO E’ PERFETTO”!.
Sulla vicenda del parroco di Rivisondoli trovato positivo alla cocaina dopo un incidente stradale interviene il sacerdote dell’Arcidiocesi dell’Aquila Don Juan Gallego. Una lunga riflessione e l’invito a chi oggi sta giudicando il prete di Rivisondoli, a tendergli la mano come ha fatto sempre Don Daniel con tutti i suoi parrocchiani. Chiunque può cadere in tentazione. “Pregate per i vostri Sacerdoti, per chi come me nella sua umanità potrà un giorno “cadere” perché possiamo trovare la luce in mezzo alle tenebre che annebbiano la nostra mente e soprattutto il nostro cuore”, scrive Don Juan.
di Juan De Dios Vanegas Gallego (sacerdote dell’Arcidiocesi dell’Aquila) – Il GIUDIZIO risulta un fatto piuttosto naturale nell’essere umano, si attribuisce un valore positivo o negativo ad una situazione o persona in base ai fatti o alle prove che ci si presentano davanti. Qual è però il vero problema: diventare GIUDICI solo al leggere in un titolo di giornale queste parole: “SACERDOTE” (Status) “COLOMBIANO” (Paese di origine) “POSITIVO ALLA COCAINA” (Fatto compiuto senza importare se sia stata la prima volta o una di tante….) SI “SCHIANTA CON LA MACCHINA” (Magari per altre motivazioni come l’alta velocità, la strada gelata, un animale che ti passa di fronte, o chissà cos’altro ma è già scontato che sia stata la droga….) e non giustifico comunque l’accaduto perché come già è successo in altre occasioni in Italia quel gesto poteva provocare dei morti… Lui o chi magari si trovassi lì vicino…. e quindi è giusto “capire” quale disagio provochi questo comportamento. Sicuramente il Sacerdote dovrà “cospargersi il capo di cenere per sottolineare il rammarico per quel evento accaduto” che sicuramente ha fatto male a tante persone che lo vedevano e lo vedono ancora nonostante tutto come un “bravo Prete”, per il dolore che crea alla Chiesa Cattolica, al Suo Vescovo, ai suoi confratelli Sacerdoti, alla sua famiglia e a chi li vuole bene… il problema e NON FERMARSI A PENSARE negli avvenimenti che hanno portato quel Sacerdote a “perdersi, distrarsi, cadere in tentazione o dimenticarsi di se” a tal punto di arrivare a distruggere con le proprie mani quello che per anni ha costruito….. La cosa triste e sorprendente, e qui sono di parte è questa: Il Sacerdote per anni è stato “fedele” ad una comunità, avrà accompagnato tante famiglie in momenti di difficoltà, avrà donato se stesso facendosi “ultimo” per dare luce a qualcuno, avrà pure gioito, ringraziato, amato…. ma, purtroppo quella situazione NON USCIRA’ MAI SU I TITOLI DEI GIORNALI e quello stesso prete non sarà “GIUDICATO” per le notte insonne, per LA SOLITUDINE, per le incomprensioni da parte di tanti, per LE INVIDIE, per le lotte di potere, per quelle cose che NON SI VEDONO ma si sanno….. Ecco, oggi parla un SACERDOTE COLOMBIANO!, Orgoglioso delle sue origini nonostante quella pecca “LA COCAINA” che ci identifica in qualsiasi parte del mondo…. In fin di conti I GIORNALI DEVONO VENDERE e un titolo così sicuramente attira eccome!!!. Invito a tutte le persone a FERMARSI UN ATTIMO prima di puntare il dito contro qualcuno, e questo non significa non vedere il problema…. invito a chi mi legge di “tendere la mano” a chi un giorno ha teso la mano a te!, invito a chi non crede e fa di tutta l’erba un fascio a non approfittarsene di questa situazione per dare GIUDIZI contro la Chiesa Cattolica e non lo dico per “salvaguardare un nome”… da Secoli la Chiesa Cattolica, fatta da uomini come me ha sbagliato, ha peccato, ha deluso a tanti ma ricordatevi proprio che quella stessa Chiesa è stata formata da Gesù che ancora oggi continua a chiamare a se uomini “imperfetti”. Sono certo che il miglior rimedio oggi sia questo: LA PREGHIERA, non la CRITICA!, Pregate per il vostri Sacerdoti, per chi come me nella sua umanità potrà un giorno “cadere” perché possiamo trovare la luce in mezzo alle tenebre che annebbiano la nostra mente e soprattutto il nostro cuore. Pregate perché chi oggi si sente solo o abbandonato abbia il coraggio di cercare aiuto senza rifugiarsi in cose che come vedete chiaramente FANNO MALE!. Spero con tutto il cuore che il mio confratello possa trovare la serenità di cui ha bisogno, che possa ritornare come il Figlio prodigo tra le braccia del Padre che sicuramente lo ha scelto nonostante le sue fragilità umane e che possa un giorno dopo essersi rialzato da questa caduta essere un testimone credibile del Vangelo di Gesù Cristo.
Invece di vivere d’elemosina il prete potrebbe trovarsi un lavoro. E non sono don Cardenas, ma tutti i preti. Con l’8 x 1000 vi abbiamo mantenuto troppo.
bene,si piange il morto per fregare il vivo…gli scandali sono sotto la luce del sole,tanti i festini perversi di persone in missione di vita consacrata,tutto provato,presi sul fatto,
Prato,Garda,Padova,Desenzano,Salerno,Roma,Catania,ecc,ecc,tutti colpevoli,infedeli,pagani, miscredenti, che fare? Il problema e’stato evidenziato da famiglia cristiana :
«CON TANTI DISOCCUPATI… PERCHÉ NON PROPORRE IL LAVORO DEL SACERDOTE?»
quindi da mandare a casa immediatamente, un famoso Signore “scaccia i mercanti dal tempio” ,e basta,o no?
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