AL NOSTRO LETTORE “GIACOMO” DEVO CHIEDERE SCUSA E SPIEGARMI PURE
di Luigi Liberatore – Un lettore di questo giornale, sotto pseudonimo “Giacomo”, mi ha chiesto cosa mai io volessi dire con la frase in latino “Index librorum prohibitorum a summo pontifice” citata in relazione all’elettore che a Corfinio è finito nelle cronache nazionali per aver fotografato il suo voto col telefonino. Parto dal significato della citazione. Ci fu un tempo in cui la Chiesa redigeva un catalogo di libri e scritti che non dovessero essere resi pubblici secondo un giudizio che appariva una condanna. Era la Chiesa di un tempo che possedeva anima e corpo degli uomini, potente più degli eserciti. Bene, al mio caro lettore “Giacomo”, che ringrazio per aver detto “urbi et orbi” che ho uno che mi segue, dico che ho assimilato la notizia di quel povero cristo che ha fatto la foto del suo voto in cabina, resa pubblica dai giornali, a quel catalogo di condanna della Chiesa. Non volevo fare esercizio di cultura nella vicenda ma soltanto dire che siamo fuori dai tempi delle discriminazioni religiose e che non si può essere messi in croce adesso per il solo fatto di aver fotografato una preferenza in tempo di elezioni regionali. So che “Giacomo” non volesse farmi le pulci solo per una questione di arroganza culturale e che volesse dire ben altro. Io ribadisco il mio concetto, tuttavia, che l’elettore di Corfinio non sia stato libero di esercitare un diritto in piena autonomia come non sia concesso, d’altronde, a noi tutti a meno che ci rifugiamo nella ipocrisia per autoassolverci. Siamo spiati perfino nei letti, soprattutto in quelli fuori del sacro vincolo del matrimonio: pensate dunque che fotografare un voto in cabina sia un così grande peccato? Mio lettore “Giacomo”, non darmi lezioni culturali, rifletti e sii come me umile. L’elettore di Corfinio merita rispetto
Il senso della norma è quello di tutelare il soggetto che esercita il voto. Impedire la foto significa evitare che debba rendere conto dell’esercizio del suo diritto/dovere e di come orienta la sua preferenza: riguarda la riservatezza assoluta ed inviolabile dell’elettore: nulla a che vedere con le mode o con gli spioni e, tantomeno, con i voti facili
Anche le leggi italiane meritano rispetto. Non si capisce proprio leggendo il suo articolo da dove Le derivi tutta questa saccenza. Le norme e e le leggi sono fatte per essere rispettate Le piaccia o meno.
Parole sante