NUCLEI CURE PRIMARIE, CONTINUA L’OCCUPAZIONE DELLA ASL
Non vogliono riceverci prima del 10 marzo. Hanno a cuore più le elezioni regionali che la salute dei cittadini”. Dalla sala occupata del piano inferiore della sede amministrativa della Asl, il segretario generale della Cgil L’Aquila, Francesco Marrelli, ha motivato così la scelta di portare avanti la mobilitazione insieme alle altre sigle sindacali dei professionisti di medicina generale Fimmg, Smi, Snami in corso da ieri nella struttura che si trova nella periferia ovest della città. “La nostra”, si legge in una nota dei giovani medici della Federazione italiana dei medici di medicina generale della provincia dell’Aquila (Fimmg), “è una battaglia in difesa della tutela dei nuclei per le cure primarie, gli studi medici associati che costituiscono dei veri e propri presìdi medici nel territorio, aperti 12 ore al giorno garantendo assistenza medica, infermieristica e di segreteria”. “In merito alla questione di presunta illegittimità dell’assunzione dei nuovi medici in sostituzione dei colleghi andati in pensione”, prosegue nota, “ci chiediamo come mai facendo riferimento a degli accordi regionali, la questione riguardi solo e soltanto la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila e non le altre aziende sanitarie abruzzesi. Sono due anni che aspettiamo fiduciosi che avvenga il subentro di chi è andato in pensione, fidandoci appunto delle parole e delle promesse dei dirigenti della Asl 1, e ora ci dicono che c’è qualcuno più giovane e più fiducioso di noi che aspetta l’approvazione del nuovo Air: siamo diventati troppo vecchi da poter ambire al subentro, ma non lo siamo ancora abbastanza come i colleghi che invece per anni hanno lavorato nei nuclei”.
Sulmona 23.02.2024.
All’Illustrissimo dr Francesco Marrelli, segretario generale della CGIL sanità ad Aquila.
Guarda caso stiamo vedendo delle manifestazioni con bandiere rosse che richiamano rivoluzioni dei primi decenni del secolo scorso, guarda caso sotto elezioni. Si accusa ingiustamente la dirigenza della ASL di pensare alle elezioni regionali che al bene dei cittadini. Premesso che la CGIL ci dovrebbe dire se vuol fare il partito di opposizione o il sindacato costruttivo senza paventare e spaventare chi lavora attraverso eventuali ricorsi inutili alla magistratura. Ci si confronta serenamente non con inutili battaglie perse, le maestranze della ASL hanno già risposto che i presidi resteranno ma che quello che la CGIL chiede in immediato non si può fare, articolo sul quotidiano Il Centro di oggi. Ci si viene incontro con diplomazia e pazienza senza paventare rivolte sociali tipiche del secolo scorso. Al segretario della CGIL ricordo piuttosto che il governo regionale ha già provveduto con finanziamenti cospicui per i futuri investimenti ospedalieri abruzzesi. Ci vuole tempo per la burocrazia e le autorizzazioni per aprire i cantieri. Ricordo al segretario generale della CGIL che se non ricordo male, il quotidiano Il Centro tanti anni fa fece una indagine sanitaria in Abruzzo, su 1000 ricoveri annui ospedalieri, 250 sono ricoveri inutili, un ricovero costa in media 600 euro al giorno, in Abruzzo ci sono 1200000 abitanti circa, si faccia il conto di quanto gli abruzzesi buttano i soldi dalla finestra, poi ci si lamenta che in Abruzzo diminuisce l’offerta pubblica sanitaria. Piuttosto materie come Scienza dell’alimentazione, Educazione Civica, Codice ed educazione stradale, Economia domestica, corsi di soccorso e Protezione Civile andrebbero insegnati fin dalle scuole elementari fino al diploma superiore, formare fin dall’infanzia cittadini consapevoli e responsabili, chi dall’infanzia si comporta male e contrae patologie dovute ad un comportamento disordinato e pesa sulla spesa pubblica sanitaria nazionale, gli va tolta l’assistenza sanitaria pubblica, non è assolutamente accettabile che chi si comporta bene debba pagare per chi non vuole correggersi, in Inghilterra è già così per gli obesi. Dove era la CGIL quando le USL diventavano ASL quindi aziende che devono rendere attraverso il dolore umano di chi viene curato? La Sanità pubblica ha un costo notevole, o il cittadino si mette in testa di assumere comportamenti adeguati per non pesare sulla collettività o è giusto privatizzare tutto per 50 anni, il popolo va educato militarmente, va responsabilizzato, basta dare tutto a tutti senza chiedere nulla in conto. Vedrà gentilissimo segretario che la popolazione ci pensa tre volte prima di intraprendere percorsi negativi per se stessi e la comunità locale dove vive e lavora. La ASL ha un debito di 68 mln di euro se non ricordo male, quindi Lei ci dovrebbe spiegare come fare per assicurare la sanità pubblica territoriale nelle aree interne montane quando il manager si è trovato ad agire in ristrettezze. Quindi la invito gentilmente ad essere più realista e meno occupatore, a non insinuare sulla campagna elettorale, perché tutti noi vorremmo una sanità di Altissimo livello in tutto l’Abruzzo ci mancherebbe, ma bisogna fare i conti con la realtà dei bilanci e l’Abruzzo in confronto al centro sud è quello che ha la sanità pubblica territoriale migliore anche nelle grandi città capoluogo. Le auguro ogni bene presente e futuro soprattutto di questi tempi difficili a Lei e famiglia. Chi Le scrive è un Infermiere laureato classe 1967 con 30 anni di lavoro effettivo già prof universitario per due anni agli allievi del terzo anno di corso di laurea in scienze infermieristiche.
distinti saluti
Domenico Silla
Un commento frammisto tra spunti discussi al World Economic Found di Davos, al regime cinese e al più casalingo Ministero della Salute e del Ministero dell’Istruzione e del Merito, manca solo la sigla di un partito per complicare ulteriormente.
Da brividi!