SULMONA, FRATELLI D’ITALIA O FRATELLI COLTELLI…?
di Luigi Liberatore – Ieri sera c’è stata a Sulmona l’apertura, o inaugurazione se volete, della sede elettorale di Massimo Verrecchia, esponente marsicano, candidato alle regionali del 10 marzo a sostegno di Marco Marsilio presidente. Nulla da dire sulla iniziativa in sé e per sé, cioè se intesa come attività di propaganda elettorale, legittima peraltro sotto ogni aspetto. C’è stato il pienone per Verrecchia, anzi una esibizione da stadio, tanto è vero che ha oscurato per esultanza, così da relegare in un cantuccio le manifestazioni per Maria Assunta Rossi, candidata pure lei per Fratelli d’Italia, pratolana doc, ex presidente non senza fortuna e capacità manageriali, della Banca di credito cooperativo, dunque persona radicata sul territorio e per la Valle Peligna impegnata in questa tornata elettorale. A me, che non sono destrorso, è apparsa una provocazione l’apertura della sede elettorale a Sulmona per Massimo Verrecchia, un quisque de populo per la Valle peligna, un disturbatore voluto dai Fratelli d’Italia sulmonesi non si sa per quali ragioni. Perché tanto ardore per il marsicano Verrecchia da parte dell’establishement di Sulmona? Perché tanta chiusura nei riguardi della Rossi che ha per motivi di appartenenza ragioni di predilezione per il territorio più di quanto ne possa assicurare il marsicano? Misteri di un comportamento che hanno il sapore più di una ripicca postuma personale che di un autentico disvalore dato alle scelte fatte da Fratelli d’Italia in sede nazionale. Guardate, da laico ho la sensazione che a Sulmona qualcuno, o più di qualcuno, abbia voluto togliersi sassolini dalle scarpe. Ci sta pure. Dico ancora che Maria Assunta Rossi io la ricordo come una che si dichiarava di sinistra. Forse mi fa difetto la memoria. Tuttavia penso che per la intera Valle peligna possa fare più la Rossi che il marsicano Verrecchia. Sulmona in questo senso denuncia sempre più un provincialismo deleterio.
A prescindere dall’appartenenza politica quel che conta è la dimostrazione della stupidità dei sulmontini . Ancora una volta dimostrano di non capire nulla , hanno bisogno di persone che si impegnano x il loro territorio poi fanno tifo per uno “straniero”. Mah…
“Maria Assunta Rossi, candidata pure lei per Fratelli d’Italia”
“io la ricordo come una che si dichiarava di sinistra”
Premesso che certi personaggi sembra che cambino più spesso ideologia politica più di quanto qualcuno si cambia le mutande, queste dinamiche mi fanno credere che molti candidati cavalchino semplicemente l’onda che al momento è più grossa, solo per tornaconto personale e non per vocazione. Risultato? Non andrò più a votare.
L’ovazione ottenuta dal candidato marsicano denota invece quanto siano affetti da masochismo e invidia, oltre che esterofilismo, i sulmonesi. Pur di non vedere un proprio compaesano realizzarsi e ottenere successo, sono tutti pronti a boicottarlo a vantaggio di qualcuno di fuori.
Il signor Liberatore “non destrorso”? Che sorpresa, non l’avrei mai detto
“io che non sono destrorso”, la Rossi che si dichiarava di sinistra. Come diceva Totò “Mi faccia il piacere mi faccia!”
Provincialismo per questi mestieranti della politica e fin troppo un complimento.
Chi ci stà mettendo la faccia, tempo e denaro oltre a dover “confrontarsi” quotidianamente con oltre 20 candidati tra destra e sinistra , deve schivare i colpi bassi del fuoco amico , politicanti ed amministratori locali e fin anche sindaci che scendono in campo con il solo scopo di boicottare i voti dei candidati locali , in DANNO IRREPARABILE per la nostra VALLE PELIGNA e con il solo, obbiettivo di un egocentrismo che vale ancora i gradi di referenti di solo chiacchiere o meglio attori principali di una miserabile scena che da anni e anni viene riproposta, incuranti del nostro disastroso destino
Forse e’ colpa dei troppi “polli” nei pollai di periferia utilizzati per poi eleggere i già “prescelti” mister pollo d’oltre cortina?
Più batterie di polli kamikaze per un fine ultimo… carne da macello.
Siii!