EREDITÀ CONTESA A PRATOLA, DENUNCIATO PER ATTI PERSECUTORI UNO DEI NIPOTI DI ANITA VALLERA
Si arricchisce di un nuovo episodio la vicenda legata all’eredità di Anita Vallera, la donna originaria di Pratola Peligna deceduta nei mesi scorsi che ha lasciato un piccolo patrimonio tra beni immobili e denaro contante ora sotto sequestro giudiziario. Uno dei quattro nipoti già indagato insieme agli altri per circonvenzione d’incapace, è stata denunciata dalla vicina di casa per violazione di domicilio e stalking. Secondo le accuse l’uomo che ha 57 anni, si sarebbe recato recato nella casa dove viveva Anita Vallera che avrebbe avuto in eredità dalla zia, per prelevare tutti i mobili che costituivano l’arredo dell’abitazione. Ma lo avrebbe fatto senza titolo, sfondando addirittura la porta, La casa in questione infatti, era stata affidata dal giudice alla vicina di casa nominata tutrice dell’anziana che ne custodiva la chiave. Il blitz da parte del 57enne sarebbe avvenuto il 10 febbraio scorso quando sarebbe tornato nell’abitazione, questa volta insieme a due ragazzi, per rompere la catena e caricare buona parte degli arredi. Accortasi delle intenzioni dell’uomo, la tutrice ha chiamato i carabinieri che sono intervenuti sul posto ascoltando l’uomo in caserma come persona informata dei fatti. Davanti ai carabinieri l’uomo si sarebbe giustificato affermando di avere tutti i diritti di poter entrare in quell’abitazione in quanto avuta in eredità con regolare testamento sottoscritto dalla zia. Ma di testamenti, la zia Anita Vallera, nel giro di pochi mesi l’uno dall’altro, ne avrebbe sottoscritto almeno tre se non quattro, uno dei quali anche alla figlia 38enne della vicina di casa sotto inchiesta anche lei perché, sempre secondo le accuse formulate dagli investigatori, si sarebbe recata in banca per chiedere l’estratto conto dell’anziana. Per verificare, insomma, l’entità della cifra che risultava ancora sul conto della Vallera. “Ho subito diverse minacce e dispetti nell’ultimo periodo per questa situazione”, avrebbe riferito la vicina di casa ai carabinieri ai quali avrebbe chiesto di essere tutelata. Tramite l’avvocato Vincenzo Margiotta, la donna ha presentato denuncia ai carabinieri chiedendo la misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti del 57enne accusato di atti persecutori nei suoi confronti. L’uomo, difeso dall’avvocato, Mario Tedeschi, si è difeso spiegando di essere il proprietario dell’abitazione e di avere diritto all’accesso tanto da essersi recato nell’immobile per recuperare alcuni beni. Una vicenda che si complica ulteriormente in quanto sono almeno tre i fascicoli aperti nel filone penale della Procura della Repubblica. Il primo vede indagate cinque persone, tra nipoti e parenti, per circonvenzione d’incapace. Dall’inchiesta principale è scaturito un secondo procedimento che coinvolge solo il nipote 57enne, ora denunciato dalla vicina di casa, che aveva ottenuto un testamento olografo sequestrato dal pm. L’’accusa, è legata alla “distrazione” di 450 mila euro dal conto della donna, ancora da riscontrare nell’incidente probatorio nel corso del quale il giudice per le indagini preliminari, lo scorso 14 settembre, aveva designato un perito. Sotto inchiesta, come detto, è finita anche la figlia della vicina di casa per l’estratto conto effettuato in banca con il bancomat dell’anziana. Il filone civile per la nomina di un amministratore si è invece, chiuso con la morte della 90enne. Le nipoti dell’anziana avevano evidenziato l’inopportunità della scelta di nominare come amministratore provvisorio proprio la madre della vicina, anche lei in possesso di regolare testamento sottoscritto dall’anziana. Lo scenario che si apre è complicato e delicato poiché di mezzo c’è l’eredità contesa tra il fratello della donna, la giovane nominata davanti al notaio e tutti gli altri nipoti. E a Pratola restano tutti con il fiato sospeso in attesa di conoscere il finale di una storia che sta appassionando tutto il paese.