SULMONA PERDE ABITANTI, DI PIERO: “ABBIAMO BISOGNO DI SERVIZI E INSEDIAMENTI PRODUTTIVI”
Il declino demografico dell’Italia investe l’Abruzzo ed in particolare Sulmona. Il capoluogo peligno si pone all’ultimo posto della graduatoria stilata in base al numero dei residenti, sia per valori assoluti che per quelli percentuali, e al 31 dicembre 2041 avrà perso un quarto della popolazione, attestandosi sui 16.744 abitanti. Tale valore riporterà Sulmona indietro di un secolo e mezzo, intorno al 1875.
La previsione, effettuata su dati Istat, è dell’economista Aldo Ronci che in generale per l’Abruzzo, per i prossimi diciassette anni, stima una perdita di 100 mila abitanti. Esprime preoccupazione il sindaco, Gianfranco Di Piero. “Voglio leggere attentamente l’analisi di Ronci”, afferma, “ma non nascondo che sono dati estremamente allarmanti”. Sulmona arriverà a perdere circa 5 mila abitanti, rispetto agli attuali 22 mila. “Il decremento demografico”, spiega il primo cittadino, “è un problema globale che riguarda l’intero Meridione, legato anche alla denatalità, come testimoniato dal numero di parti, che a Sulmona sono sempre meno, e dal calo delle iscrizioni scolastiche”. Sono ormai lontani i tempi della rivolta di Jamm’mò, nel febbraio di 67 anni fa, quando dopo la protesta contro la soppressione del distretto militare, la città ottenne impegni importanti da parte del governo che portarono anche alla nascita di nuove fabbriche, come la Fiat aperta nel 1972 grazie ai contributi alle imprese elargiti dall’allora Cassa per il Mezzogiorno. Oggi invece lo scenario è totalmente diverso. Come si fa a combattere lo spopolamento? “Garantendo alla comunità i servizi adeguati”, risponde il sindaco, “investendo su trasporti, sanità ed istruzione, e poi abbiamo bisogno di insediamenti produttivi. Tutto ciò è necessario per frenare questa emorragia che è, comunque, avvenuta anche in altre epoche della storia, ma non possiamo e non dobbiamo rimanere fermi”. Il sindaco Di Piero confida in un interesse comune, da parte delle istituzioni, principalmente in questo periodo in cui si lanciano buoni propositi per l’Abruzzo, da parte dei candidati alle elezioni del 10 marzo: “Se non ci sarà uno sforzo sinergico da parte di tutti, non riusciremo mai a rilanciare il nostro territorio che ha bisogno di attenzioni e di sostegni concreti, sia dal governo centrale che da quello regionale”, conclude.
Il declino di Sulmona è dovuto unicamente ai suoi abitanti e non alla politica…, nessun politico riuscirebbe a riorganizzare una comunità fatta di cittadini che sono la causa del loro declino.
Il lavoro e la volontà di migliorare la propria condizione comunitaria nasce da iniziative dei cittadini un sindaco può fare poco…. cambiare la testa dei sulmontini in poco tempo, anche questa, la vedo una cosa ardua.
bene, da leggere c’e’poco,anzi pochissimo,tanti i reports ,analisi,studi,dati statistici,problematiche,ecc, (E.U. Parlamento europeo incluso),tutto sotto la luce del sole,risapute anche le soluzioni,nulla da inventare, le strategie esistono (risultati non garantiti),si cerca di contrastare l’esodo principalmente con la creazione di posti di lavoro,poi sviluppo economico- attivita’ commerciali/agricole/artigianali/turistiche ,naturalmente con azioni/piani certe,concrete,pratiche,utili,valide,azzeramento burocrazia,sostegni/finanziamenti economici alle imprese/aziende territoriali con piani/produzioni vincenti (non eventi/sagre/feste/giostre paesane),servizi/incentivi adeguati/moderni dedicati all’insediamento di nuove famiglie,ecc,ecc, le proposte/progetti/strategie esistono
basta cercarle e presentarle alle “Istituzioni”,i finanziamenti nazionali/europei sono reali/consistenti, dedicati miliardi di euri Next Generation PNRR,quindi fare,agire,operare,azioni determinate,risolute,concludenti e non chiacchiere,e basta,o no?
faccio presente che il comune di Introdacqua fa 2100 abitanti, 25/30 anni fa non arrivava a 1000…. evidentemente un pezzo di Sulmona ha costruito casa nel comune di Introdacqua..
Una città come Sulmona avrebbe bisogno di un sindaco d’assalto. Non ci si può solamente limitare ad attendere speranzosi l’attenzione delle “istituzioni” che, a giudicare dalla situazione della città, l’attenzione l’hanno consapevolmente fatta mancare a beneficio invece di realtà territoriali già ampiamente avvantaggiate.
Il signor Di Piero dovrebbe andare in giro per l’Italia, per l’Europa e per il mondo ad intercettare opportunità. Non abbia paura, pensi in grande, si faccia ricevere da chi conta, allacci amicizie, promuova gemellaggi con realta’ territoriali disposte ad aiutarci ad uscire dal nichilismo. Sulmona non può e non deve rassegnarsi alla decadenza, perché è troppo bella e importante e perché nessuno ha il diritto di decidere la sua sorte se non i suoi figli.
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https://statistica.regione.veneto.it/Pubblicazioni/RapportoStatistico2011/Capitolo12.html
Risanare Cogesa e creare un’impresa modello per riciclo e smaltimento immondizia.
Zona industriale ideale per tante aziende ma troppa burocrazia e il mondo dell’impiego è compromesso.
Potrebbe essere una meta turistica ma non si riesce a valorizzare i grandi doni e le infrastrutture sono mediocre
Eliminare Cogesa e la puzza che affligge la Valle Peligna, per non menzionare l’avvelenamento dell’ambiente.