SACA CONDANNATA IN APPELLO, RICORSO FONDATO DI ZAVARELLA SUL CONTENZIOSO PER LE MANSIONI SUPERIORI
Il ricorso di Salvatore Zavarella è fondato, così come aveva messo nero su bianco, nel maggio 2022, il giudice del lavoro del tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco, che aveva accolto l’istanza presentata dall’ex assessore e attuale consigliere comunale per chiedere di annullare la revoca in autotutela della delibera con la quale la Saca aveva deciso di fare una transazione con Zavarella (e un’altra decina di dipendenti) per il riconoscimento di mansioni superiori. La Corte d’Appello dell’Aquila ha, dunque, rigettato l’appello della società partecipata che aveva impugnato la sentenza del tribunale del capoluogo peligno sul contenzioso tra l’ente e Zavarella. Ora la Saca dovrà pagare le spese del doppio grado di giudizio. E Salvatore Zavarella, assistito dall’avvocato Alessandra Torelli, resta ai vertici della partecipata. La vicenda parte nel giugno del 2019 quando l’allora presidente di Saca Luigi Di Loreto aveva fatto una delibera con la quale proponeva ad una decina di dipendenti scatti di carriera e il pagamento delle spese legali in cambio del ritiro della causa di lavoro con la quale avevano chiesto il riconoscimento di mansioni superiori, che solo per Zavarella ammontavano a 91mila euro per il ruolo di Quadro.
Un’altro esempio della pazzia delle istituzioni che
proteggono l’improteggibile.
Tra Saca e Cogesa, le partecipate sembra siano partecipate al delinquere.