LE ALLEGRE COMARI … DI MARSILIO PRESIDENTE
di Luigi Liberatore – Mettiamoci subito d’accordo sul titolo. Quel termine “allegre” è di estrazione shakespeariana, e sta per intelligenti, libere e scaltre. Quindi, nessun equivoco iniziale, per cui adesso pure io mi sento libero nel dare la mia interpretazione sulla presenza femminile a sostegno della candidatura a presidente di Marco Marsilio. Presenza davvero nutrita sullo scacchiere peligno, con donne diversamente posizionate ma convergenti sulla foce di Fratelli d’Italia, tutte impegnate a “rappresentare la unicità di queste zone, ad esaltare i valori rappresentativi delle popolazioni interne, a salvaguardare i diritti dei più fragili, a ricondurre su livelli accettabili la sanità”. Una cantilena, anzi una filastrocca identica, recitata seppur sotto vesti diverse come quelle dichiarazioni degli allenatori di calcio i quali, a corto di vocabolario, prima di scendere in campo dicono: “Ce la metteremo tutta”. D’altronde cosa possono dire di diverso?
Ad aprire la campagna elettorale per ognuna di loro sono intervenuti i big nazionali con una prima sventagliata di passerelle, alla stregua di nobili cavalieri, quasi a dare l’imprimatur, un sigillo di qualità alle loro candidature. Secondo me non ce n’era bisogno, anzi sarebbe stato meglio se fossero rimasti nelle loro dorate stanze romane. Ad ogni apertura di sede, ha dato il suo “visibile” contributo il presidente della Regione, uscente sì ma con le vesti dell’unto del Signore, il quale soffermandosi sulle numerose convention ha dato la benedizione ad ognuna di loro come il papa di tutte le chiese. Pur non appartenendo a quella confraternita, mi sono chiesto se qualche candidata per il centrodestra abbia chiaro il concetto che stia soltanto partecipando alla competizione con la funzione di gregario, dal momento che gli ordini di scuderia sono stati già diramati, magari alle loro spalle, con indicazioni di voto che smentiscono gli appoggi promessi a parole. Io ho la sensazione che i posti da consigliere regionale siano stati già assegnati a tavolino, con scarse, anzi scarsissime chances per le candidate di area peligna. Tuttavia voglio fare professione di ottimismo, e proprio richiamandomi al titolo, mi piace pensare ad un esito finale come nelle “Allegre comari di Windsor”, dove quelle donne immaginate da William Shakespeare mettono alla berlina Falstaff, uscendo vittoriose dalla trama. Chi sia Falstaff in questa vicenda, non è difficile da capire.
Sembra quasi che gli dispiaccia vincere !!!!
E nessuno ci saprà fare meglio sembra.
https://www.mymovies.it/film/1953/vacanzeromane/
Bel film…
… questa me la scrivo… la voglio segnalare alla rubrica “ Vedo e Prevedo” del calendario di Frate Indovino…