MUSICA TROPPO ALTA, ARRIVA LA CONDANNA PER DUE EX GESTORI DI UN LOCALE DI SULMONA
Musica troppo alta e arriva la multa dal tribunale di Sulmona. Due ex gestori dell’esercizio pubblico di via Carrese, sono stati condannati rispettivamente al pagamento di 23.200 e 15.600,00 euro, oltre alle spese processuali. I fatti risalgono al periodo antecedente la pandemia quando l’avvocato sulmonese, Vincenzo Colaiacovo, che abita a pochi metri dal locale, decise di rivolgersi alla giustizia protestando per i rumori e la musica ad alto volume che proveniva dal locale fino a notte fonda. Davanti al giudice hanno testimoniato numerose persone molte delle quali, ospiti occasionali dell’avvocato, hanno riferito di non riuscire neppure “a sostenere una conversazione senza essere disturbati dai rumori infernali che provenivano dal locale” mentre i residenti hanno raccontato di non riuscire a dormire per la vibrazione notturna di vetri e finestre. Lo stesso avvocato ha riferito di essere stato costretto a trasferire le camere da letto in altra ala del suo appartamento. L’azione civile è stata rivolta nei confronti del proprietario dell’immobile, il quale ha affermato di non sapere che il pub fosse stato trasformato in sala da ballo e che le immissioni sonore venivano da altri locali della zona. Tuttavia l’Arta, chiamata in causa da un residente, non è stata dello stesso avviso. La condanna è quindi arrivata per i due ex gestori del locale. “La sentenza è di particolare importanza, perché dimostra che una adeguata tutela giudiziaria può impedire il protrarsi delle selvagge immissioni di musica e schiamazzi. Non sono serviti i provvedimenti del Comune, compreso il regolamento che è una tipica grida di manzoniana memoria perché il sindaco non prova neppure a farlo rispettare”- commenta Colaiacovo che annuncia di chiamare in causa anche il Comune, che, “da recenti sentenze della Corte Suprema di Cassazione, è responsabile per gli schiamazzi anche nelle strade pubbliche”. Alla luce di questa sentenza trema il Comune ma anche gli altri locali del centro storico finiti nel mirino di alcuni residenti per la musica ad alto volume.
… oooh… finalmente.
Così si mette un freno a questo menefreghismo, anche amministrativo… il diritto di disturbare e fare casino, incomincia e finisce dove inizia il diritto degli altri a non essere disturbati.
A tutto c’è un limite.
Per educare gli Italioti, bisogna “ sfilargli “ i soldi dal portafoglio.
Lecitamente.