COGESA: DIFFAMAZIONE A MARGIOTTA, ASSOLTO LO CHEF CLAUDIO “IL MUSICHIERE”
Era finito sotto processo con l’accusa di aver diffamato l’allora amministratore unico del Cogesa, Vincenzo Margiotta. In riferimento alla notizia sull’elezione del consiglio d’amministrazione e sul clima che si respirava nella partecipata, aveva parlato tra le altre cose, di vantaggi economici, interessi personali e corruzione. Oggi Claudio Antonucci detto “Il Musichiere”, tornato appositamente dall’Irlanda del Nord per assistere all’ epilogo del processo, è stato assolto con formula piena.
Il noto imprenditore che a London Derry gestisce un noto ristorante frequentato da attori, registi e personaggi noti del mondo dello spettacolo d’Oltremanica, politici e ambasciatori provenienti da tutto il mondo, si è sempre difeso sostenendo di aver esercitato il diritto di critica nell’alveo del consentito, senza alcun riferimento all’ex amministratore unico del Cogesa ma criticando una gestione dell’azienda che stava penalizzando soprattutto i cittadini sia sotto l’aspetto della salute che sotto quello economico. Concetti rimarcati in maniera netta e chiara nel corso dell’ arringa dal suo difensore, l’avvocato Vincenzo Colaiacovo che è andato giù duro parlando si un sistema di potere che si era venuto a creare nel Cogesa durante l’amministrazione guidata appunto da Vincenzo Margiotta: assunzioni ingiustificate, incarichi e consulenze a pioggia e tante altre decisioni amministrative che avevano inciso pesantemente sui conti e sul bilancio dell’azienda. Tant’è che sul Cogesa sono intervenuti anche i giudici contabili della Corte dei Conti per stigmatizzare il modo in cui veniva amministrata la partecipata. Naturalmente soddisfatto Claudio Antonucci per l’esito del processo: “Finalmente anche nel mio Paese esiste un giudice per cui l’esito del processo non poteva essere diverso”, sottolinea Antonucci. “La mia non era una frase offensiva ma una critica all’operato degli amministratori del Cogesa, sicuramente non proficuo per l’azienda”. Anche se la vicenda giudiziaria sembra destinata ad avere una coda: “Insieme al mio avvocato Vincenzo Colaiacovo, procederò alla richiesta di risarcimento danni”, incalza Il Musichiere, “Io ho comunque un’attività pubblica e mi sento realmente offeso e penalizzato da tutto quello che è accaduto. Mi sono ritrovato sotto processo senza aver commesso nulla. Sicuramente andrò avanti e annuncio fin da adesso che se la giustizia mi riconoscerà qualcosa, devolverò tutto in beneficenza”. Con la stessa accusa di diffamazione, era finita sotto processo anche la moglie di un dipendente del Cogesa, Antonella Di Cesare, la quale commentando un articolo apparso su un quotidiano on line aveva scritto: “di grandioso ha incapacità, stupidita, arroganza e sudditanza…se n’è servito per i suoi ed altrui scopi”. Anche lei è stata assolta perché secondo il giudice Francesca Pinacchio, “Il fatto non sussiste”.
I fatti non sussistono !!!!
Ma altri fatti certificati che sono successi durante la grande tragedia del Cogesa sono ancora impuniti e nonostante esposti passati e presenti, nessuno è responsabile o colpevole e non si può fare niente.
E i fatti sussistono !!!!
Chiaramente non si può incolpare certa gentaglia ma almeno potrebbero provare a servire i cittadini e tutelarli.
Finché non c’è disciplina e giustizia non si può di certo migliorare, ma morire di cancro e avvelenamenti vari è chiaramente la strada scelta da questa amministrazione.