AVVIATA UNA PETIZIONE PER L’AULA STUDIO “CARLO TRESCA”

di Gioia Perinetti – I giovani della Valle Peligna si fanno sentire per difendere i propri diritti. È stata aperta una raccolta firme per l’Aula Studio intitolata a Carlo Tresca: la questione è stata discussa ieri in consiglio comunale.  La città di Sulmona ha infatti una sola biblioteca, l’APC della Regione Abruzzo, che però garantisce un servizio parziale. “La biblioteca è aperta solo 4 ore la mattina e 2 ore e mezza il martedì e il giovedì pomeriggio”, afferma Giulia Di Rienzo studentessa di Medicina che svolge i suoi studi a Roma e torna quando le è possibile nella sua Sulmona. “Questo orario non permette uno studio universitario. Chiediamo un’apertura dal lunedì al sabato almeno dalle 9 alle 18″. “Da quando è stato installato il Wi-Fi molti giovani hanno iniziato a frequentare la biblioteca, un servizio che abbiamo atteso per molto tempo e che è stato ottenuto grazie alle sollecitazioni di Marco Alberico (attivista e blogger di “Casa di Vetro”), continua Giulia Di Rienzo: “noi abbiamo bisogno di un luogo che ci permetta di svolgere non solo i nostri “doveri” di studio ma che sia anche un luogo di aggregazione, di scambio di idee, di confronto”. E’ stato proprio Marco Alberico ad avviare una raccolta firme per l’apertura dell’Aula Studio “Carlo Tresca”. “La sede storica di Palazzo Portoghesi è chiusa da sette anni e la politica non è mai riuscita a ripristinarla, i nostri consiglieri regionali non hanno mai fatto niente di concreto”, spiega Alberico. “Lo scorso anno abbiamo redatto e protocollato il documento proponendo l’Aula Studio Carlo Tresca; un’iniziativa però che non è stata mai discussa. Ho reiterato la richiesta due settimane fa e ho deciso di lanciare la petizione”, continua Alberico. “Sulmona viene descritta come città di cultura, è stata candidata a Capitale della Cultura, ma sembra che questa non sia una priorità ma solo un’etichetta turistica”. Sulla vicenda è intervenuta la consigliera Teresa Nannarone che ha presentato nel consiglio comunale di ieri, 22 gennaio, la proposta dell’Aula Studio come ordine del giorno, esponendo le richieste dei giovani, e in prima persona quelle di Marco Alberico, raccontando a Palazzo San Francesco la cronistoria dell’iniziativa e i disagi della sede storica di Palazzo Portoghesi. Da parte del sindaco una risposta a metà. “Ad oggi non ci sono spazi per l’aula studio in questione”, afferma Gianfranco Di Piero, e continua: “L’aula di Palazzo Mazara o l’ex biblioteca del liceo classico potrebbero essere una soluzione. Alberico ha anche evidenziato, correttamente, le criticità dell’APC G. Capograssi di Sulmona. Chiedo alla Consigliera regionale Antonietta La Porta e al Consigliere Masci di dialogare con la Regione per una perizia di Palazzo Portoghesi”. Lo stesso Di Piero ha anche evidenziato l’importanza delle firme raccolte (attualmente più di 150) e ha chiesto a tutto il consiglio comunale di pensare a eventuali spazi adeguati a ospitare l’iniziativa. Momentaneamente l’istituzione dell’aula studio a Carlo Tresca è sospesa.

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4 thoughts on “AVVIATA UNA PETIZIONE PER L’AULA STUDIO “CARLO TRESCA”

  • Con tutta la cultura che si sfoggia a Sulmona, ancora non riescono a risolvere i problemi base per una società decente.
    Capisco l’importante soggetto sia trascurato ma mi sembra che morire di cancro e respirare aria infetta per la discarica Cogesa possa essere culturalmente accettabile.

  • Con tutta la cultura che si sfoggia a Sulmona, ancora non riescono a risolvere i problemi base per una società decente.
    Capisco l’importante soggetto sia trascurato ma mi sembra che morire di cancro e respirare aria infetta per la discarica Cogesa sia una priorità.

  • Quasi 50 anni orsono, io che non ero un cavettaro cronico (in confronto agli altri) facevo cavetta , per andare al centro servizi culturali lungo corso Ovidio perché avevano una consistente biblioteca, ed andavo a studiare De arte venandi cum avibus scritto da Federico II, che solo loro avevano, perché avevo il falco, ed ero molto interessato ad apprendere le tecniche per addestrarlo.
    I giovani dovrebbero poter fruire la più ampia disponibilità culturale possibile per la loro formazione le loro curiosità e le loro attitudini. Sulmona,in 50 anni, sembra invece stia andando indietro.

  • Visto che i politici non si muovono e che questo è il momento proficuo per le petizioni / suppliche (le elezioni regionali) a loro tanto care, perché non firmare anche una per la riapertura del Centro Servizi Culturali da troppo tempo a marcire?
    Non possono non rispondere…forse!

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