NON AVEVA DIRITTO AL REDDITO DI CITTADINANZA, SULMONESE CONDANNATA A DUE ANNI DI RECLUSIONE

Quando si effettuano i controlli emergono anche le situazioni illegali e vengono punite. È accaduto ieri al tribunale di Sulmona dove una donna di 61 anni è stata condannata per percezione indebita del reddito di cittadinanza. Si tratta di Rosa Lucia Di Natale, residente a Sulmona ma originaria della Tunisia che è stata condannata a due anni di reclusioni e al pagamento delle spese processuali per aver percepito indebitamente dal 2019 al 2020 il reddito di cittadinanza per un importo di circa 14 mila euro. Secondo quanto emerso nel corso del dibattimento processuale la donna aveva dichiarato di possedere, all’atto della presentazione della domanda, un valore isee inferiore a 9360 euro e un valore del patrimonio immobiliare non superiore a 30 mila euro. Gli accertamenti effettuati dalla Finanza hanno permesso di scoprire che il reddito ammontava a 9717 euro e il valore del patrimonio immobiliare a 48.500 euro. Fatti questi che hanno consentito alla donna di percepire il reddito di cittadinanza senza averne titolo. Nell’udienza di ieri e prima che il giudice monocratico Francesca Pinacchio si ritirasse in camera di consiglio, il difensore della donna, l’avvocato Alessandro Margiotta, ha tentato il colpo in extremis depositando l’atto di pignoramento dell’abitazione della donna, con l’intento di dimostrare che il valore dei 48 mila euro non è reale. Ma la mossa non è servita a salvare la 61enne dalla sentenza di condanna. .

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