“MATRIMONIO SEGRETO” PER DUE NOVELLI SPOSI SULMONESI

Evoca il manzoniano “matrimonio segreto”, suggerito da Agnese a Renzo e Lucia, ne “I Promessi Sposi”, quello che qualche giorno fa è accaduto a due novelli sposi sulmonesi. Avvertendo solo i due testimoni e davanti al loro parroco si sono uniti in matrimonio. Naturalmente opposti a quelli di Renzo e Lucia i motivi della decisione dei due sposi. Nessuno, per carità, ha indossato per loro i panni di don Rodrigo. Nè il parroco è stato colto di sorpresa come il povero pusillanime don Abbondio. Nè l’epilogo è stato quello del mesto “Addio monti”. Per fortuna nulla di tutto questo. Semplicemente gli sposi hanno tenuto riservato l’evento nuziale ai genitori, a parenti e amici. Nella loro chiesa parrocchiale, a metà mattina, hanno celebrato il matrimonio. Non un’anima tra i banchi. Solo un’unica casuale presenza di un devoto rimasto stupito di trovarsi davanti ad un inedito rito di nozze. La lettura del Vangelo e la formula di rito “Io…prendo te come mia sposa…io prendo te come mio sposo…”, la solenne benedizione del sacerdote e il conclusivo “vi dichiaro marito e moglie”. Una stretta di mano con il sacerdote ed i testimoni. Poi via al telefono. “Papà ci vediamo tra dieci minuti, al bar” hanno chiamato i loro familiari. Papà e mamma vanno al locale e prima interrogandosi sull’insolito improvviso invito e poi accortisi della fede nuziale al dito degli sposi hanno un sobbalzo, un lampo di sorpresa e gioia inaspettata. Poi tutti intorno al tavolo del bar e in pochi commensali al ristorante, per gustare il menù suggello definitivo del matrimonio. Un “matrimonio segreto” in piena regola, sfuggito anche ai più attenti parenti e amici, nonostante la pubblicazione di rito nell’Albo pretorio del Comune. E “segreto” resta per ora. Chi della cerchia parentale e amicale incontrerà i novelli sposi saprà. A noi sia concesso il rispetto della riservatezza e se volete…il segreto…professionale. E naturalmente auguri agli sposi.