LA GENEROSITÀ DELLA NOMADI FANS CLUB NON FINISCA NEGLI SCANTINATI DELLA ASL
di Luigi Liberatore – Domani sera, al teatro comunale di Sulmona, si conclude l’edizione “Una colonna sonora per la vita”, promossa dall’associazione culturale “Nomadi fans club” col patrocinio del Comune. Serata, introdotta nell’ambito del programma delle manifestazione natalizie, che sarà incentrata col doppio concerto dedicato alla musica dei Led Zeppelin e dei Pink Floyd dalle Band Bonzo Bone’s e Floyd Heart. Per chi ha dimestichezza, oppure amore per la musica, è inutile dilungarsi sulla qualità della iniziativa che riserva loro una serata di grande spessore. Io vado oltre, e mi soffermo sull’aspetto più interessante (almeno per me) della serata in cui verrà consegnato al reparto di otorinolaringoiatria dell’ospedale di Sulmona un apparecchio medicale di ultima generazione, il functional head impulse test, acquistato proprio con i proventi delle iniziative musicali dell’associazione, trainata dall’instancabile Vincenzo Bisestile e da quanti hanno contribuito alla conclusione dell’impresa nel 2023. Si tratta di uno strumento che serve a valutare la funzionalità dell’organo dell’equilibrio dei pazienti, adulti e bambini, attraverso la capacità di stabilizzare lo sguardo. Si occuperà della illustrazione dell’apparecchio medicale il dirigente e responsabile della vestibologia dell’ambulatorio otorino dell’ospedale di Sulmona, Benedetta Autiero Celidonio, la quale presenterà alcune pubblicazioni scientifiche che spiegano l’aiuto che lo strumento offre all’apprendimento dei bambini. Fin qui tutto bene. Vincenzo Bisestile lo conoscono in tanti e sanno che si muove solo e soltanto per scuotere la indolenza della società ed utilizza l’organizzazione della manifestazioni musicali per fini nobili. Ma sto qui pure a svolgere le funzioni di avvocato del diavolo. E punto il dito nei riguardi della Asl, mica dei medici, per cui mi viene spontaneo di dire che l’azienda sanitaria di Sulmona non disprezzi la generosità dell’Associazione. In altri termini, non faccia finire il macchinario negli scantinati dell’ospedale, accampando magari scuse come ha fatto in circostanze analoghe.