LA RISERVA NATURALE DEL BORSACCHIO? NON È QUELLA DEGLI INDIANI APACHE…
di Luigi Liberatore – Non amo la politica di destra. Non amo la destra. Soprattutto, non amo questi nostri politici di destra. Tuttavia la decisione del Consiglio regionale d’Abruzzo di rivedere la perimetrazione della riserva naturale del “Borsacchio”, appare uno dei rari interventi del regime “Marsilio”, sebbene adottato sul far della notte, guidato da buon senso. Dal buon senso civile, cioè, senza legarlo a nessuna ipotesi di accostamento con le prossime elezioni regionali. Lasciare al Borsacchio circa 25 ettari di suolo, per insetti, topi (elegantemente definiti mammiferi roditori), e quel simpatico uccellino che fa tenerezza soltanto a chiamarlo “Fratino”, mi sembra di avere a che fare con un prudente e misurato confronto con la natura.
Come, per inverso, spande senso di avversione preconcetta lo schieramento di Legambiente e del Wwf, oltre ai pasdaran collegati, contro la decisione che restituisce a coloni, mezzadri e proprietari il resto dei 110 ettari sottratti loro e alle loro coltivazioni circa 18 anni fa, sempre con decisione unilaterale da rive opposte. Gli ambientalisti hanno mandato in prima linea, cioè nella nostra tivvù regionale, a difendere le prerogative del “Fratino”, topi ed insetti, oltre a una miriade di erbacee, alcuni rappresentanti che secondo me non conoscessero a fondo fatti e misfatti che diciotto anni fa portarono la riserva del Borsacchio ad incassare più del dovuto. Italia Viva, arrivata in soccorso di Legambiente e Wwf, ha fatto la figura della mosca cocchiera. Bene. Gli agricoltori della vasta area semi costiera, che devono essere ritenuti a buon diritto custodi eccellenti del territorio, possono tornare alle loro coltivazioni avendo adesso a disposizione quasi mille ettari di terreno. Il “Fratino”, quel delicato volatile di cui si fanno scudo molti sfaccendati, avrà venticinquemila metri quadrati per svolazzare, e vedere come sempre crescere erba in compagnia di coleotteri e ortotteri. Gli ambientalisti? Non si sentano relegati in un deposito. Possono battersi, volendo, all’interno di un’area che non è una riserva angusta come quella assegnata agli indiani Apache.
In una (simbolica) riserva indiana dovrebbero chiuderci coloro che parlano di ambiente senza che “conoscessero” nulla di ambiente, animati solo da una atavica ed irragionevole avversione per l’ecosistema naturale.
Buon Giorno. Nel pieno rispetto delle idee, anche contrarie, esiste un limite fra realtà e finzione.
Senza snocciolare norme parliamo da locali che conoscono il territorio. Falso riserva nata in una notte.
Battaglia nata negli anni a
80. 6 habitat natura 2000 certificati, uniche colline spiaggia salve dalla lottizzazione. (Non c’è solo il fratino) . 2004 proposta legge firmata da 17 consiglieri regionali di ambo lati. 2005 inserimento della proposta in bilancio e approvazione. 2006 legge regionale per aggiungere tordino e correggere in refuso. Cartografie, testi sul BURA e scaricabili.
Una associazione non registrata con portavoce un nato e residente a Roma che, per suo comunicato ha fatto il manager tutta la vita nel nord Italia e non è agricoltore. L’unica azione fatta in riserva è vendere la famosa casa verde sul mare a un noto costruttore nel 2009 e casualmente nel 2010 uscì un PAN, poi bocciato, che casualmente consentiva.li di realizzare strutture. Esistono tavoli e associazioni di categoria riconosciute che non sono state convocate. Senza entrare.nel.tecnico dicono che non si può portare un ulivo, lavorare il terreno, fare un BB o un ristorante. In una intervista a certa stampa i 3 non residenti e ano agricoltori che hanno solo venduto un immobile a un costruttore fanno un numero comico. Mentre dicono non si può lavorare il terreno hanno un campo lavorato dietro appena fresato. Mentre dicono non si possono portare ulivi l’operatore gira e inquadra ulivi potati con rami a terra e quando dicono che non si possono fare BB e Ristoranti (dal Piazzale di un ristorante, anzi due Pamam e Atipico cercate su Google) inquadrano una struttura gialla vicina che è un BB (villa immago nata 2012 a riserva istitutiva, cercate su Google) e mentre gira un’altro Villa Borsacchio (nata nel 2022 sempre.gogolate) . Ovviamente non esiste nessun limite in riserva per agricoltura . Vero è che deve essere attivata per.dare.quel di più anche economico per creare agricoltura sostenibile e meglio remunerata.
PS la riserva nasce proprio per attrarre fondi e consentire alle case ,.anche storiche , abbandonate negli anni 70 (ben prima della riserva) per il naturale spopolamento di tutte le aree rurali in ogni parte d’Italia. I fondi per le riserve andavano ad aiutare piccoli agricoltori e famiglie normali che non hanno i soldi per trasformarli in bb . La logica.era fondi per recuperare strutture abbandonate in collina per economia turistica come in Toscana e a mare la vetrina
La mezzadria è stata abolita dopo gli anni 60.
Per il resto un tassello verde di meno alla Regone verde d’Europa.
Lo scippo in pena notte quello si, è interessante.