UN ANNO DI “STRUMENTI & PAROLE”

di Massimo di Paolo – “Strumenti & Parole” compie il suo primo anno nella redazione e sulle pagine di ReteAbruzzo. Una rubrica nata con intenti ben precisi che ha cercato di mantenere nel corso del tempo. Tra chiacchiere e contributi seri i lettori sono aumentati offrendo pareri, critiche e suggerimenti importanti. Il taglio dato di osservatore politico e sociale ha offerto spunti di riflessione e di critica, mantenendo una posizione spesso non comoda ma certamente mai a servizio. Narrare il vero resta sempre impresa difficile perché la verità è il prodotto di chi osserva, di chi fotografa o di chi interpreta. L’anno trascorso per Sulmona e per la politica sulmonese è stato un anno di grande incertezza con un’amministrazione impacciata e in difficoltà. È stato un anno alla ricerca di un governo possibile per la Città, con aspettative e impegni sospesi. Se ne è preso atto osservando le responsabilità non rispettate e le promesse tradite. “Strumenti & Parole” non ha scelto di essere un angolo di cronaca, o di sintesi, o di facile lettura. Non ha mai voluto essere uno spazio di ReteAbruzzo da leggere di corsa senza soffermarsi, con contenuti semplici come gli ultimi approcci alla comunicazione dettano e come le carenze di tempo e di attenzione di chi legge impongono. Articoli lunghi si è detto, che spingono a leggere e rileggere ma che cercano di spiegare gli andamenti e i fatti per far capire. Non sintesi o simpatica spettacolarità, ma senso critico e complessità. Queste le scelte fatte in origine che abbiamo rispettato per quanto possibile. Sono state scritte cose anche leggere che fanno ben sperare, ma per ambiti e campi che restano, quasi sempre, liberi dai processi politici. Basti pensare all’associazionismo cittadino, alle proposte artistiche degli Enti teatrali e musicali, al volontariato, alla partecipazione della Giostra. L’anno è stato un anno di stagnazione dove progetti, visioni, cambiamenti attesi da anni, non hanno trovato ragioni di realizzazione. I nuclei importanti, critici e determinanti sono restati drammaticamente fermi. Basti pensare al lavoro, all’emigrazione delle forze giovanili, alla gestione della struttura urbana, all’obsolescenza del sistema scolastico,all’ospedale e ai servizi sanitari, alla trattativa per il metanodotto che rischia di divenire l’opera del paradosso, alla trasformazione in Città turistica di alto livello, al Cogesa che chiude l’anno con una risicata maggioranza che ha accettato un bilancio con quasi due milioni di debito ed avallato tre anni di insipiente gestione.“Strumenti & Parole” ha tentato e ricercato anche una sorta di descrizione di fenomeni politici che, di fatto, narrano una “geopolitica umana” cittadina che nutre, più o meno consapevolmente, una differenziazione sociale tra classi, una difficoltà di integrazione, un insieme di processi espulsivi e di controllo economico e sociale. Chi è povero resti povero e chi è ricco cresca. Sulmona osservata per capire il presente delle realtà interne, dove si rintracciano i successi, di coraggiosi, di piccole sperimentazioni, di realtà che vanno controcorrente e che lottano per non andare via. Quello passato è stato un anno di speranze, ma anche di grandi difficoltà non legate a un severo destino, ma a un navigare senza bussola. Noi, nel nostro piccolo, lo abbiamo narrato e rappresentato, spesso con durezza.

Guardando all’anno che verrà, ci auguriamo di poter narrare altro, sperando che il 2024 sia più stabile, forte, e protettivo per tutti. Auguriamo ai lettori di “Strumenti & Parole” di non abdicare al breve, facile e banale e continuare a leggere con attenzione e senso critico la nostra rubrica per capire il presente di “Sulmona nostra”.

One thought on “UN ANNO DI “STRUMENTI & PAROLE”

  • Un po’ tardi poiché Sulmona vostra ormai è condannata a un futuro di malattie e avvelenamenti visto che nessuno vuole fare niente per chiudere la discarica Cogesa o risanarla.
    La politica locale è rovinata e compromessa e non esiste più onestà o visione.
    I media e le istituzioni non riescono a funzionare e i cittadini devono solo subire questa attitudine disfattista e negligente.

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