APPALTI L’AQUILA, I CONSIGLIERI DI MINORANZA VANNO ALL’ATTACCO DEL SINDACO BIONDI

”E’ servito un intervento sul quotidiano Domani del giornalista Gaetano De Monte per accendere  l’attenzione nazionale e locale su una questione che avevamo puntualmente denunciato a novembre, quando in una conferenza stampa avevamo illustrato i richiami pesanti che l’ANAC e la Corte dei Conti avevano fatto al Comune dell’Aquila. Dopo la conferenza stampa è caduto il silenzio, certamente gradito  all’amministrazione comunale che non si è degnata di dare nemmeno una spiegazione”. Lo affermano in un comunicato i consiglieri d’opposizione del Comune dell’Aquila intervenendo sulla questione degli appalti post terremoto.

Pierluigi Biondi

“Eppure non è stato un caso che tutti i gruppi di opposizione si unissero per denunciare le modalità opache con cui il Comune dell’Aquila procede nell’assegnazione di appalti, incarichi, affidamenti di lavori. Quel che ha preoccupato il primo cittadino non è stata neanche la nostra volontà di voler interessare la Procura aquilana per ripristinare regole e procedure garantiste e trasparenti, ma solo l’annuncio di una interrogazione parlamentare del senatore PD Michele Fina: non sia mai che Giorgia debba vederlo sporco di fango locale prima di accondiscere al tanto agognato incarico nazionale. Un’interrogazione parlamentare che quando toccò al suo consigliere delegato alla montagna fu accettata con un’alzata di spallucce – proseguono i consiglieri di minoranza Stefania Pezzopane, Stefano Albano, Stefano Palumbo, Paolo Romano, Lorenzo Rotellini, Simona Giannangeli,  Elia Serpetti, Alessandro Tomassoni, Emanuela Iorio, Massimo Scimia, Gianni Padovani, Enrico Verini – preoccupa così tanto Biondi da fargli dimenticare sia che i puntellamenti furono gestiti interamente da un dirigente che godeva della fiducia dell’allora governo cittadino tanto quanto la gode di questo, sia che le vicende giudiziarie che riguardarono l’ex vicesindaco di Cialente si sono risolte nelle sedi deputate senza ricorrere prescrizione; si sa che la correttezza si sbandiera solo a favore delle telecamere di Atreju. Una cosa è certa: le relazioni di Anac e Corte dei Conti non fanno parte di un complotto contro Fratelli d’Italia; anche se avessero intimato prescrizioni, Biondi se ne sarebbe infischiato come fece quando l’Autorità Anti Corruzione censurò gli incarichi di Piccinini: ci risulta che sia stato addirittura premiato diventando il candidato di punta alle regionali per Fratelli d’Italia. Il principio di rotazione esisteva ed esiste nel codice degli appalti – concludono dall’opposizione – così come sono vietati i frazionamenti quando sottendono ai sottosoglia o ad affidamenti multipli: non a caso L’Aquila è diventata drammaticamente il cantiere degli incarichi di progettazione”.

One thought on “APPALTI L’AQUILA, I CONSIGLIERI DI MINORANZA VANNO ALL’ATTACCO DEL SINDACO BIONDI

  • Il più vile usuraro della corruzione sta al Colle. Tutti gli appalti a vile usura tanto sono a vile usura tutti i procedimenti giudiziari che si fanno ,ugualmente che me gli appalti, per solo ed esclusivo cieco arrubarsi denaro, dove la giustizia, non è altro che,,, la convenienza loro.

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